Imprese

Ceramica in crescita, fatturato in aumento del 4-5% a fine 2015

di Giorgio Costa

L’industria italiana della ceramica archivia un 2015 in crescita e guarda con moderato ottimismo al 2016, sperando sia nella ripresa del mercato interno (che ha interrotto la caduta) sia nel mantenimento dei dazi antiduping verso le produzioni cinesi che le consentirebbero di competere con grande forza sui mercati mondiali; mercati nei quali la domanda di ceramica è in continua crescita e se ha raggiunto i 12 miliardi di metri quadrati nel 2015, la cifra è stimata in crescita del 4,4% nel 2016.

La produzione italiana nel 2015 si è attestata a quota 401 milioni di metri quadrati (+1,4% rispetto al 2014) di cui circa 80 milioni (erano 150 negli anni pre crisi) destinati al mercato interno (-0,3% sul 2014) e 320 milioni al mercato estero (+1,8% sul 2014). Il volume d’affari complessivo per la ceramica italiana nel 2015 si attesta a 6,5 miliardi di cui poco meno di 5 nel distretto emiliano a cavallo tra le province di Modena e Reggio Emilia che dà lavoro a poco meno di 10mila addetti diretti (erano circa 25mila prima della crisi).

«Quest’anno - ha spiegato ieri Vittorio Borelli, presidente di Confindustria ceramica anticipando i dati di chiusura del 2015 - il distretto è cresciuto tra il 4 e il 5% trainato sia dal riallineamento dell’euro sul dollaro sia dalla riduzione dei costi energetici; per continuare su questa strada di crescita occorre una politica fiscale adeguata che abbatta il prelievo sull’energia e soprattutto serve che restino i dazi antidumping sulle produzioni cinesi in quanto non deve essere riconosciuto alla Cina lo status di “economia di mercato” contro la quale si batte Confindustria ma anche, da ultimo, il Governo italiano, stante le politiche economiche messe in atto da Pechino».

Anche il credito ha fatto la sua parte. «L’industria ceramica è stata in questi anni l’esempio concreto di come investendo e innovando si possa reagire a una crisi pesante - ha detto Fabrizio Togni, direttore generale di Bper Banca - anche con il sostegno delle banche. Ora c’è abbondanza di liquidità nel sistema e non ci saranno nei prossimi mesi problematiche nell’accesso al credito, a fronte di progetti industriali seri e con prospettive di crescita. Del resto la strada per crescere è solo quella di investire nella ricerca e nell’efficientamento dei processi».

«È chiaro - conferma Borelli - che l’industria italiana se la caverà solo puntando sulla qualità e sulla razionalizzazione del sistema produttivo anche se crea qualche preoccupazione il rallentamento dei mercati emergenti e il livello di tassazione che resta al top mondiale, anche se qualche segnale positivo non manca sul fronte della tassazione immobiliare e della proroga degli incentivi per le ristrutturazioni anche nel 2016. E, ovviamente, dall’eliminazione della tassa sui cosiddetti “imbullonati”». Anche se resta ancora il nodo della tassazione sull’energia autoprodotta, la cogenerazione, su cui, secondo Confindustria ceramica, andrebbe eliminato qualsiasi tipo di tassazione. «Così come non ha senso per le imprese - ha insistito Borelli - pagare la Tari e anche lo smaltimento per i rifiuti speciali».

Infine, il capitolo infrastrutture: il distretto attende da ormai 30 anni la realizzazione della bretella Campogalliano-Sassuolo che agevolerebbe i flussi delle merci. Il ministro Graziano Delrio la promette e il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini assicura l’avvio dei cantieri entro la fine della legislatura. Le imprese sperano non siano le ennesime parole al vento.

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