Appalti

Costruzioni/2. Sesto ciclo nel segno di piccoli numeri e innovazione: i 4 filoni

di Alessandro Arona

Nel 2015 si è avviato, seppur timidamente, il nuovo ciclo di ripresa nelle costruzioni: +0,5% quest'anno, soprattutto grazie ai lavori pubblici e alla immutata forza del recupero, e dal prossimo anno la ripresa dovrebbe rafforzarsi al +2,2% e riguardare tutti i comparti, ad eccezione del nuovo residenziale, che si riprenderà dal 2017.
Tuttavia il -33% degli ultimi anni non sarà che parzialmente recuperato, e soprattutto il mercato delle costruzioni non sarà più quello di una volta.
Niente più laterizi e costruzione di nuove case, soprattutto, e invece nuove aree emergenti che già negli ultimi anni - secondo l'analisi del Cresme, presentata il 24 novembre a Milano da Lorenzo Bellicini - sono stati in grado di compensare i cali dei mercati tradizionali: energy tecnology, impiantistica, micro-riqualificazione, ingegneria ambientale, facilità management. Il mercato delle costruzioni è poi sempre più caratterizzato da prodotti innovativi, tecnologie dell'informazione come il Bim, nuovi processi innovativi dovuti al l'implementazione di un insieme di fattori di cambiamento.

In Italia, però, il Cresme individua in particolare quattro ambiti, quattro filoni di noi azioni che caratterizzeranno il settimo ciclo che si è nanetto nel 2015, e che durerà fino al 2020, con una crescita complessiva in valori reali stimata nel 16%.

1) utilizzo dei dati e Bim (business innovation modeling). Il Bim è in USA da dieci anni negli Stati Uniti, ma da noi è solo agli inizio, diffuso nelle grandi realizzazioni private e tra le imprese che vanno all'estero, ma ancora sconosciuto nei lavori pubblici e nelle Pmi. Al convegno organizzato dal Cresme e da buildingSmart Italia il 24 novembre al Politecnico di Milano è emersa con forza la richiesta di un'iniziativa pubblica, di governo, coordinata dal Ministero delle Infrastrutture, per promuovere l'uso del Bim in Italia tramite inserimento nei capitolati d'appalto delle opere pubbliche, tramite introduzione di norme Uni e il lancio di campagne di formazione.

2) Prefabbricazione, intesa non come costruzione di edifici con lastroni di cemento armato, ma come inserimento nel processo costruttivo di elementi fisici "pregiati, di alta qualità, realizzati con processo industriale, e non in cantiere.

3) Business e ciclo di vita del prodotto. Si tratta di tutto il filone che tramite il facility management e all'integrazione tra progettazione, costruzione e gestione, punta a una più efficiente gestione di opere e edifici, pubblici e privati. Di fatto si tratta di integrare Bim e Facility.

4) industrializzazione dell'offerta per la micro-domanda. Già oggi sul mercato si stanno timidamente sviluppando modelli di offerta che grazie alle tecnologie integrano produzione e servizi. Il modello è quello sperimentale di Amazon home servi es, sviluppato in alce città Usa, ma anche, su scala molto più micro, quello di alcune reti di imprese che in Italia aggregano una filiera locale di progettisti, produttori, impiantisti, costruttori, per presentarsi in modo unitario al mercato.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©