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Programma Horizon 2020, 90 milioni per le costruzioni ad alta efficienza energetica

di Giuseppe Latour

Quattro gruppi di chiamate ("call" in gergo comunitario), dedicati a edifici a impatto quasi zero, sistemi di gestione dell'energia, manutenzione e qualificazione del personale. La Commissione europea ha appena pubblicato il programma di lavoro 2016-2017 di Horizon 2020, il progetto comunitario dedicato alla ricerca: è il quadro che fornisce una sintesi di tutti i bandi che saranno pubblicati nei prossimi anni. C'è anche una sezione specifica dedicata alle costruzioni ad alta efficienza energetica. Avrà a disposizione circa 90 milioni di euro nel corso di due anni. I primi avvisi arriveranno il prossimo 15 ottobre.
Gli edifici incidono per circa il 40% sulla domanda di energia e, secondo quanto spiegano le linee guida, sono uno degli elementi chiave delle strategie della Commissione europea in materia di efficienza. L'obiettivo al 2030 è di migliorare la loro efficienza del 27%; numeri che si sommano all'obiettivo del 2020, che già prevede un efficientamento del 20 per cento.

Per centrare questi target, si cercherà di rendere più convenienti gli interventi di manutenzione. Ma non solo: l'altro punto chiave sono le tecnologie di automazione e monitoraggio, così come i sistemi di gestione dell'energia.

Per questo, agli edifici saranno dedicati quattro gruppi di bandi, nell'ambito di Horizon 2020. Il primo riguarderà la manutenzione dei fabbricati, per rendere gli interventi più rapidi ed efficienti. Saranno premiati progetti su larga scala che possano contribuire a un aumento del numero di manutenzioni. Ad esempio, attraverso componenti prefabbricati oppure attraverso tecnologie che sfruttino gli spazi esistenti per l'installazione di apparecchi ad alta efficienza energetica. Un'attenzione particolare sarà dedicata agli edifici storici e ai sistemi di gestione intelligente degli edifici.

Un altro gruppo di bandi riguarderà i sistemi di gestione dell'energia. In questo caso la sfida è l'integrazione. Molte tecnologie già adesso esistono in questo settore, ma spesso non dialogano tra di loro. L'obiettivo del bando è perfezionare i sistemi creando una piena integrazione tra tutti gli apparecchi intelligenti che esistono nelle nostre case. Questo significa, soprattutto, che bisognerà rendere pienamente interoperabili tecnologie che, al momento, sono legate a una marca specifica. In altre parole, bisognerà creare degli standard. Un processo che la Commissione definisce "cruciale".

Ancora, ci saranno chiamate per gli edifici a impatto quasi zero. In questo caso l'obiettivo è creare dei sistemi che consentano di abbattere i costi delle tecnologie di efficientamento energetico più avanzate. Perché gli edifici a impatto quasi zero possano diffondersi, è necessario che la loro realizzazione diventi più conveniente. In questo caso, quindi, le proposte dovranno concentrarsi più sull'innovazione di processo che di prodotto, secondo quanto spiega la Commissione.

Una quarta chiamata sarà dedicata alle capacità della forza lavoro. In questo caso bisognerà proporre delle modalità innovative che migliorino la formazione del personale su larga scala: certificazioni, incentivi, accreditamenti. Le proposte dovranno concentrarsi anche sulla possibilità di creare uno schema unico di certificazione a livello europeo.
Infine, il documento dà indicazioni su budget e tempi. Le scadenze sono differenziate a seconda dei bandi (nel documento è possibile consultarle in dettaglio).

Il primo giro di procedure sarà attivato il 15 ottobre del 2015 e si chiuderà tra il 21 e il 26 gennaio prossimo.
Il 15 marzo 2016 partirà il secondo pacchetto di bandi
, che si chiuderà il 15 settembre.
Un terzo gruppo di chiamate partirà a giugno 2016
.
E un ultimo gruppo di avvisi arriverà il 19 gennaio 2017. Ci saranno a disposizione, in totale, circa 46 milioni di euro nel 2016 e altrettanti l'anno successivo.

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