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L’evoluzione di Sogeea Spa: addio all’edilizia, il nuovo business è nei servizi immobiliari smart

di Massimo Frontera

Dall’attività edilizia - cavalcando soprattutto l'occasione delle opere per il grande giubileo di Roma del 2000 - al riposizionamento sui servizi tecnici immobiliari, fino all’ultima area di business, quella delle soluzioni telematiche per smaltire le pratiche di condono edilizio.

La società romana Sogeea Spa - con sedi anche a Milano e Bari, un fatturato di 4 milioni e 30 addetti - le cui azioni sono interamente riconducibili al presidente e amministratore delegato, Sandro Simoncini (foto), è un piccolo esempio di come l’applicazione delle tecnologie innovative possono creare valore e liberare risorse fresche per gli enti locali.

Tutto è iniziato nel 1994, quando la famiglia Simoncini dà vita all’impresa Italiana Lavori, specializzata nelle ristrutturazioni di immobili turistico-ricettivi. Finita la spinta delle opere in preparazione del giubileo del 2000 la società edile chiude e si riconverte a società di servizi, dedicandosi alle attività tecniche per l’edilizia e l’immobiliare. Le commesse arrivano da Ferrovie, società di gestione, banche, grandi proprietari di patrimoni immobiliari. Nel 2008 nasce la nuova realtà societaria di Sogeea che comincia ad assorbire l’attività della vecchia società “madre”. Alla guida c’è appunto Sandro Simoncini, classe 1970, che appena diplomato geometra comincia a lavorare nella società di famiglia. Ma continua a studiare e si laurea in architettura e in ingegneria. Oggi, oltre all’attività di impresa, è anche docente a contratto di Urbanistica alla Sapienza di Roma.

L’intuizione è quella di realizzare il classico uovo di colombo: da una parte c’è la domanda - già espressa - del cittadino per regolarizzare l’abuso edilizio; dall’altra l’assurdo paradosso del comune che ha tutto l’interesse a incassare gli oneri concessori, ma è anche paralizzato dalla sua stessa burocrazia. «Noi ci inseriamo con una soluzione tecnologica, ma che prevede anche un lavoro tecnico che aiuta il tecnico comunale e consiste nel predisporre gli atti per l’assenso finale», spiega Simoncini. «In pratica ci comportiamo come una buona segretaria che fa il lavoro e lo presenta per la firma». Il lavoro viene fatto da giovani tecnici, dipendendti a tempo determinato, ottimizzando al massimo i tempi, in funzione della mole di pratiche da smaltire: «In base al tempo che il Comune vuole impiegare noi calcoliamo le persone necessarie. All’ente locale non chiediamo una quota a pratica, ma solo un aggio sui pagamenti che saranno incassati; e quando finiamo il lavoro, al Comune resta tutto l’archivio informatico, con le mappe catastali e il piano regolatore che noi stessi scansioniamo».

L’esperienza del geometra messa a frutto
«L’idea di affrontare in modo innovativo il condono edilizio è nata per caso - spiega Sandro Simoncini -. Tutto è cominciato da una consulenza per il comune di Roma, che voleva snellire le pratiche dell’ufficio condono». Stiamo parlando di quando il comune affida alla società Gemma l’appalto per smaltire le pratiche di condono edilizio della capitale. L’era a Un'iniziativa finita male, con tra inchieste della magistratura (per presunte falsificazioni di pratiche che non avrebbero ottenuto la sanatoria) e problemi con la gestione del personale, in gran parte proveniente dagli effettivi di Risorse per Roma e dello stesso Comune. Tra gli indagati finiscono Renzo Rubeo e Roberto Liguori, che erano a quel tempo rispettivamente presidente e amministratore della società. Poi la società è fallita e il suo posto è stato preso da una società in house. Ma questa è un’altra storia.

Investimento sulle tecnologie
«A me - ricorda Simoncini - è stato chiesto di trovare un sistema per velocizzare la procedura. Ed è quello che ho fatto, cominciando da casi concreti. Abbiamo fatto prove su diverse istruttorie, facendo test su ogni microfase. Dopo un anno e mezzo ho maturato un notevole know how; e ho pensato di essere la persona più indicata per fare questa attività, cercando un metodo del tutto nuovo. Abbiamo fatto tutto da soli - rivendica Simoncini - lo sviluppo, l’implementazione, anche i server sono nostri: li abbiamo comprati e sono qua sotto (nella sede della società, a via Sabotino, zona Prati, ndr), abbiamo i gruppi elettrogeni; e abbiamo investito anche nelle reti, io viaggio su una rete in fibra da giga».

Piattaforma telematica comune-cittadino
«La soluzione migliore - prosegue l’ad di Sogeea, è quella della piattaforma telematica, perché consente un dialogo diretto e tempestivo». E così Sogeea si inventa il servizio Usce (ufficio speciale condono edilizio), accessibile su internet (www.usce.it), che altro non è se non uno sportello telematico collegare amministrazione e cittadini. «Con la piattaforma si possono inserire i documenti da casa, tramite un comune upload, il tecnico li verifica e, se è tutto a posto conferma l’esito positivo dell’invio. Il cittadino può sempre verificare lo stato della pratica e procedere nell’istruttoria, per esempio optando per la procedura d’urgenza; ma soprattutto può vedere, da casa, la situazione dettagliata del costo, voce per voce. Abbiamo scelto di fornire l’informazione nel dettaglio per consentire la verifica del calcolo. Molti uffici comunali, invece, comunicano solo il totale, e il richiedente ha solo due strade: pagare o fare ricorso; ma non può verificare il calcolo». Poi - aggiunge - quando arriva il momento di pagare, naturalmente si procede on line, con carta o paypal». L’accesso alla piattaforma avviene tramite Pec o tramite credenziali da ritirare allo sportello comunale.

Patti chiari con l’ente locale
«Il guadagno di tempo è enorme - sottolinea Simoncini -. Ovviamente, ci deve essere una piena condivisione con l’ente locale». Simoncini non si nasconde dietro un dito. È chiaro che dietro le pratiche di condono possono nascondersi interessi più vari, e serve dunque uno scudo efficace. «Per prima cosa - quando implementiamo la piattaforma - abbiamo stabilito che è necessario scansionare tutte le pratiche e certificare digitalmente l’archivio. Questa operazione ci mette al riparo da possibili modifiche in corsa degli atti».
A fare da banco di prova è stato il comune romano di Anguillara. Un piccolo centro che però aveva da smaltire oltre duemila pratiche, per un incasso di 3 milioni. C’è stata una gara, il servizio di catalogazione è stato svolto, le pratiche sono state lavorate e ora si attendono le adesioni, e i pagamenti, dei richiedenti.

La concessione in sanatoria viaggia (veloce) sulla piattaforma on line: il caso di Anguillara (Roma)

Condono edilizio, più di un milione di richieste ancora da smaltire nei comuni capoluogo, il report Sogeea


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