Fisco e contabilità

Ance contro le linee guida Eba sui crediti deteriorati: «No al 5% e alle norme punitive sull'immobiliare»

di A.A.

L'associazione dei costruttori condivide le critiche dell'Abi (si veda il servizio) alle nuove Linee guida dell'Eba (Autorità bancaria europea) sugli Npl (non performing loans, crediti incagliati), messe in consultazione l'8 marzo scorso. L'Associazione bancaria italiana ha criticato in particolare la soglia del 5% uguale per tutte le banche europee, oltre la quale il livello degli Npl è da considerarsi eccessivo; in particolare l'Abi sottolinea le profonde diferenze, nei vari paesi europei, nei tempi di recupero dei crediti per via giudiziale.

L'Ance va anche oltre, e lancia l'allarme sul complesso di norme bancarie in arrivo dall'Europa , che rischiano di deprimere ulteriormente il già critico mercato dei prestiti alle imprese di costruzione e dell'immobiliare.
«Siamo molto preoccupati per le nuove indicazioni che arrivano dall'Europa sulla gestione dei crediti deteriorati, a seguito delle problematiche legate agli Npl», dichiara il presidente dell'Ance, Gabriele Buia, che ammonisce: «Condividiamo le critiche avanzate dall'Abi sulle linee guida dell'Eba e siamo convinti che non possiamo persistere negli errori che hanno già causato danni enormi all'economia nazionale, mettendo in difficoltà le imprese e gli istituti di credito».

«I nuovi inasprimenti, se attuati - prosegue Buia - danneggeranno ulteriormente il settore delle costruzioni che più di tutti in questi anni ha sofferto di mancanza di liquidità e che continua a soffrire da oltre 10 anni di una crisi di sistema, anche a causa delle imposizioni europee», segnala Buia. Nei confronti del settore, infatti, da parte dell'Eba c'è un accanimento particolare, segnala l'Ance.
«Come si spiega altrimenti - si chiede il Presidente dei costruttori - che le nuove indicazioni dell'Authority dispongano accantonamenti pari al 150% per i prestiti al settore immobiliare, senza distinzione di sorta e senza alcuna valutazione preventiva come se fossero tutti prestiti speculativi e quindi ad alto rischio. E' necessario, dunque, "che il nostro Paese si attivi per opporsi con fermezza a queste indicazioni che, ancora una volta, provocheranno conseguenze devastanti per l'intera economia».

Nel mini-report sugli Npl (che pubblichiamo), oltre a fare il punto sul calo dei crediti alle imprese di costruzione (da 52 miliardi di euro nel 2007 a 17 miliardi nel 2017) e a ricordare che gli Npl bancari alle imprese di costruzione sono il 30% circa di quelli attribuibili a tutte le imprese, l'Ance torna a criticare le regole contabili Ifrs 9 entrate in vigore a gennaio e l'Addendum Bce 2018. Entrambi vanno nella direzione di costringere le banche ad ulteriori accantonamenti patrimoniali e alla svalutazione integrale de crediti che diventino Npl entro limiti di tempo definiti.
Secondo l'Ance «I piani di cessione degli istituti bancari degli NPLs accumulati in questi anni (che comprendono sofferenze, incagli, ritardi e, perfino, crediti ancora in bonis) ai fondi di investimento speculativi possono rappresentare un pericolo che potrebbe innescare un nuovo vortice di crisi. Tali cessioni, infatti, stanno avvenendo a dei valori irrisori rispetto al valore del credito sottostante».

«È prevedibile - prosegue il documento Ance - che le svendite che i fondi effettueranno potranno avere un impatto devastante nel medio periodo sui prezzi degli immobili, con effetti depressivi sia per il mercato immobiliare, che per l'economia in generale, a causa di un effetto ricchezza negativo per le famiglie. E' necessario, quindi, che il Governo disincentivi le svendite in favore dei fondi di investimento speculativi almeno per i crediti problematici in essere al 31 dicembre 2017 (in questo modo sarebbero fugate le perplessità della BCE di possibili comportamenti opportunistici da parte degli operatori economici).
L'Ance auspica che il Legislatore possa garantire una seconda opportunità alle imprese, economicamente sane, che hanno subito, più di tutte, la crisi del mercato.
Contemporaneamente, l'Ance sta lavorando insieme agli istituti di credito per coinvolgere, a livello territoriale, le imprese di costruzioni per il ri-sviluppo degli asset deteriorati».

Report Ance sugli Npl

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