Fisco e contabilità

Scissione societaria a rischio evasione se il patrimonio immobiliare va alla nuova impresa

di Antonio Iorio

Anche una operazione di scissione societaria attraverso la quale viene destinato il patrimonio immobiliare a una nuova impresa può integrare il delitto di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Occorre infatti una valutazione in concreto delle vicende successive alla scissione, con la conseguenza che può risultare del tutto irrilevante che, in base alle regole del Codice civile, la società beneficiaria dei beni sia responsabile dei debiti fiscali dell'impresa scissa. A fornire questa rigorosa interpretazione è la Corte di cassazione, sezione III penale, con la sentenza n. 232 depositata ieri. La Procura della Repubblica ipotizzava la sottrazione fraudolenta (articolo 11 Dlgs 74/2000) nei confronti dei soci di una società i quali, secondo la tesi accusatoria, al fine di eludere il pagamento delle imposte e sanzioni conseguenti ad alcuni accertamenti, avevano effettuato una scissione della parte immobiliare a beneficio di una uova impresa (riconducibile ai medesimi soggetti), lasciando così i debiti erariali in capo alla originaria società. Il decreto che disponeva perquisizione e sequestro di materiale probatorio era impugnato innanzi al tribunale del riesame. In estrema sintesi, secondo la tesi difensiva, condivisa dal collegio, a norma dell'articolo 2506 quater del Codice civile ciascuna società è solidalmente responsabile, nei limiti del valore effettivo del patrimonio netto ad essa assegnato o rimasto, dei debiti della società scissa non soddisfatti dalla società cui fanno carico. Ne conseguiva che non poteva ipotizzarsi intento fraudolento stante la garanzia offerta dalla società beneficiaria degli immobili.La Procura ricorreva cosi in Cassazione che ha accolto l'impugnazione. Secondo la Suprema corte, non può escludersi che l'operazione di scissione possa recare pregiudizio alla riscossione dei crediti sociali e quindi che celi, in relazione alle vicende successive e collegate all'operazione stessa, un atto negoziale fraudolento o simulato idoneo ad integrare il delitto in questione. Nella specie risultava rilevante che la nuova società destinataria degli immobili aveva impugnato la cartella esattoriale relativa al debito erariale in capo all'altra impresa. Inoltre, a seguito del rigetto di tale ricorso la società effettuava un conferimento di ramo d'azienda ad altra entità di valore simile all'originario trasferimento immobiliare Da qui la ritenuta sussistenza della sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

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