Fisco e contabilità

Inarcassa, disco verde al bilancio di previsione 2018: patrimonio netto oltre i 10 miliardi

di Giuseppe Latour

Inarcassa approva il bilancio di previsione relativo al 2018. Una scadenza che porta molte novità positive: il patrimonio netto ha, infatti, oramai superato la soglia dei 10 miliardi di euro, grazie all'impulso fornito da un'efficace gestione finanziaria e con un rendimento lordo a valori di mercato che ha superato il 4 per cento. Le previsioni per l'esercizio 2018, formulate come di consueto con il doveroso rispetto del principio della prudenza, indicano poi che l'avanzo sarà di 430 milioni, grazie a un flusso di entrate contributive che sfonderà il muro del miliardo di euro complessivo. Inoltre, i redditi della categoria ricominciano a salire.

Più nello specifico, il bilancio di previsione, approvato dal Comitato nazionale dei delegati nell'adunanza del 30 novembre scorso, «rappresenta il frutto di una sana ed equilibrata gestione», secondo quanto spiega una nota dell'ente previdenziale. Anche il patrimonio nel valore ideale della quota pro capite si è più che raddoppiato nel giro di pochi anni: nel 2008 era pari a 30mila euro ed oggi ha superato i 60mila euro. Nel complesso cresce in misura più che proporzionale rispetto a quanto necessario, consentendo di accantonare ulteriori risorse per il futuro previdenziale di architetti e ingegneri.

Dice ancora l'ente: «I numeri, quindi, confermano ancora una volta la solidità di Inarcassa, che ha visto crescere il proprio patrimonio nonostante il contesto economico tuttora fragile e caratterizzato da segnali di ripresa contenuti, cui si accompagna la crescita degli accessi al pensionamento e un mercato finanziario asfittico con rendimenti dimezzati, in termini percentuali, rispetto al passato». Nel 2018 il numero degli iscritti dovrebbe risultare sostanzialmente stabile, per effetto di una evoluzione delle cancellazioni in linea con quella delle iscrizioni e raggiungere a fine anno le 168.250 unità, con una leggera variazione rispetto al 2017 di sole cento unità (-0,1%). In pratica, nessuna variazione di rilievo.

Quanto al monte redditi Inarcassa del 2016, dopo il sostenuto rimbalzo intervenuto nel 2015 (+3,2%), questo dovrebbe risultare ancora in aumento, ma in misura più contenuta e pari all'1,3%, per effetto di un analogo incremento del reddito medio degli iscritti. Sembra, insomma, ormai superata la lunga fase di flessione dei redditi della categoria, che dal 2008 ha evidenziato cinque anni di contrazione per una riduzione complessiva del 14% (-22% in termini reali). «La progressiva capitalizzazione dell'associazione – conclude il presidente, Giuseppe Santoro - l'indicatore di fiducia più tangibile che possiamo consegnare ai nostri associati e che, in termini di garanzia, deve assolvere a due compiti fondamentali: assicurare la copertura di cinque annualità delle pensioni correnti e contribuire, attraverso i rendimenti, all'adeguatezza delle prestazioni».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©