Fisco e contabilità

Bilancio 2018, Ance: «Bene gli investimenti, ma rischio caos per i pagamenti della Pa»

di Alessandro Arona

(nella foto il presidente Ance Giuliano Campana)

«Grande apprezzamento» da parte dell'Ance - ieri in audizione alla Commissione Bilancio del Senato - per le misure del Ddl di Bilancio 2018 presentato dal Governo Gentiloni - che rifinanziano e rilanciano gli investimenti, giudizio positivo anche per la proroga e le modifiche in materia di bonus all'edilizia (riduzione per infissi e caldaie e allargamento della cedibilità dei crediti per l'ecobonus, si veda il servizio), marammarico per la mancata proroga dello sconto Iva per l'acquisto di case nuove in classe A e B e soprattutto un allarme per le norme sui pagamenti della Pa, che rischiano - ha spiegato il presidente dell'Ance Giuliano Campana - di creare seri problemi di liquidità alle imprese (fatturazione elettronica anche per subappalti e forniture senza abolire lo Split payment sull'Iva) e di portare all'esclusione dalle gare d'appalto imprese che hanno commesso violazioni fiscali «scarsamente rilevanti».

EDILIZIA IN ANCORA IN AFFANNO
L'Ance in audizione ha fatto notare che l'indice di produzione nelle costruzioni nei primi otto mesi del 2017 risulta ancora negativo (-0,5%) e le costruzioni continuano ad essere l'unico settore a perdere occupazione (-0,8% nei primi sei mesi del 2017).
La stima dell'Ance, formulata a luglio scorso, indica per il 2017 un lieve aumento dello 0,2% su base annua;«se confermato, si tratterebbe di un aumento trascurabile, del tutto insufficiente a creare le condizioni di effettiva ripresa per un settore stremato da una profonda crisi».
La Nota di aggiornamento del DEF conferma le difficoltà in particolare nel comparto delle opere pubbliche, e rivede al ribasso la previsione relativa agli investimenti fissi lordi nel 2017 (+0,4% rispetto al +2,8% previsto ad aprile 2017), posticipando agli anni successivi l'aumento di spesa più consistente (+5,1% nel 2018 e +3,4 nel 2019).
Per il 2018, la previsione dell'Ance è positiva, con un aumento degli investimenti in costruzioni dell'1,5%, ma si basa sulla concretizzazione degli effetti degli incentivi fiscali del sismabonus ed ecobonus, che possono dare concreto avvio a un diffuso piano di prevenzione del rischio sismico e di ammodernamento del patrimonio edilizio italiano, e dei piani infrastrutturali decisi in questi mesi.

IL DDL DI BILANCIO 2018
INVESTIMENTI

Il presidente dell'Ance Giuliano Campana ha apprezzato la volontà del governo «di sostenere la ripresa dell'economia italiana anche attraverso il rilancio degli investimenti pubblici». Il Disegno di legge di bilancio prevede, in particolare - spiega un documento dell'Ance allegato all'audizione - un'importante iniezione di risorse a favore del Fondo investimenti, istituito con la Legge di bilancio del 2017. Si tratta di 37,9 miliardi di euro per il periodo 2018-2033 che vanno a sommarsi ai 47,5 miliardi stanziati dalla Legge di bilancio per il 2017, portando la dotazione complessiva del Fondo a 85,4 miliardi di euro per gli anni 2017-2033, di cui circa 15 miliardi per il triennio 2018-2020.
L'Ance ricorda anche le misure a favore dei Comuni (850 milioni in tre anni) e degli altri enti territoriali (900 mln in due anni) per realizzare investimenti.
«Si tratta di misure che, complessivamente, valgono circa un miliardo per il 2018 e 6,3 miliardi nel triennio 2018-2020 in termini di nuovi stanziamenti per le opere pubbliche».

Tuttavia l'Ance ha fortemente criticato il perdurare dei tempi lunghi della programmazione sulle infrastrutture e i tempi lunghi per trasformare i finanziamenti in canteieri effettivi. «Occorre scongiurare il rischio - scrive l'Ance parlando del Fondo Investimenti - che si ripeta quanto accaduto nel 2017, nel corso del quale i tempi eccessivamente lunghi di attribuzione delle risorse (9 mesi per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DPCM di ripartizione del Fondo) hanno fortemente
limitato il contributo fornito dal Fondo investimenti al rilancio degli investimenti.
Al riguardo, si ricorda che il Governo stimava per l'anno in corso un effetto sulla spesa per investimenti, derivante dall'attivazione del suddetto Fondo, pari a oltre 600 milioni di euro.
In chiusura d'anno, è ancora in dubbio che si possa raggiungere l'obiettivo di spesa, pari a 150 milioni di euro, derivante dalle misure acceleratorie, previste nel Decreto Legge "manovrina" (DL 50/2017), a valere sul Fondo investimenti».

Tra i principali temi su cui l'Ance ritiene opportuno intervenire figurano:
• il concerto dei Ministeri, spesso inutili duplicazioni di decisioni già prese soprattutto per quel che riguarda le attività pre e post CIPE;
• il ruolo e il funzionamento dello stesso CIPE, che appare in alcuni casi insoddisfacente sia per l'inutilità di alcune delibere ridondanti rispetto a decisioni già prese, sia per l'accorpamento nelle riunioni di troppi e spesso disparati provvedimenti e comunque per le tempistiche di emanazione delle relative delibere;
• la moltiplicazione dei passaggi alla Corte dei Conti, che in particolare per le delibere CIPE duplicano quelle sui decreti che ne recepiscono i contenuti;
• il deficit di progettazione e le difficoltà organizzative interne sia di grandi stazioni appaltanti che di comuni e città metropolitane;
• la definizione più rapida del contenzioso, ivi compreso quello in fase esecutiva, al fine di evitare il cd danno sociale da "inattività" della PA.

BONUS EDILIZIA, ECOBONUS. SISMABONUS
L'Ance apprezza le proroghe e il potenziamento dei bonus a favore del verde e della più facile cessione del credito, ma - ha detto il presidente Campana - «mancano del tutto alcune delle misure da noi auspicate per l'avvio di un vero ed importante piano di rigenerazione urbana del nostro patrimonio edilizio, strettamente correlate al sismabonus e all'ecobonus».
Ma per quanto riguarda la cessine del credito, «non si capisce perché lasciare fuori il Sismabonus. Il meccanismo della possibilità di pagare i lavori con la cessione del credito, a nostro, avviso, dovrebbe valere sempre. Inoltre, a nostro giudizio, l''"ecobonus", come è già successo per il "bonus ristrutturazioni" deve trovare posto stabile nel nostro ordinamento. Basta con la logica delle proroghe di anno in anno».
Per auanto riguarda il ismabonus, inoltre, l'Ance ritiene trattasi di un intervento un po' troppo timido da parte del Governo, che meglio avrebbe fatto, in termini di impatto benefico sul settore, laddove avesse esteso alle zone a rischio sismico 2 e 3 (e non solo alla zona 1, come attualmente previsto) la detrazione IRPEF 75%/85% del prezzo di vendita (fino ad un massimo di 96.000 euro) per l'acquisto di case antisismiche.
Rammarico, inoltre, per la mancata modulazione del tetto di spesa dell'ecobonus sui capannoni alla dimensione degli stessi , misura annunciata e poi non inserita.

NORME FISCALI
La maggiore delusione dell'Ance è sulle norme fiscali, «misure fiscali fortemente restrittive che vanno di fatto a minare la solidità delle imprese del settore edilizio».
L'Ance si riferisce in particolare all'obbligatorietà, dal 1° gennaio 2019, della fatturazione elettronica per le operazione cd. "B2B", ovvero per tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi poste in essere tra soggetti IVA. «La disposizione, di per sé apprezzabile, manca della necessaria contestuale eliminazione del meccanismo dello "split payment". In particolare l'estensione della fatturazione elettronica rende del tutto superfluo lo "split payment"».
Ma questo non avviene nel ddl di Bilancio. «Il problema - dice Campana - è aver introdotto la fatturaione elettronica per tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi poste in essere tra soggetti IVA, senza eliminare lo split payment che crea ingestibili problemi di credito IVA alle nostre imprese. L'estensione della fatturazione elettronica è più che sufficiente ai fini del contrasto all'evasione fiscale e alle frodi IVA».

Ancor più negativo il giudizio dell'Ance sulle «gravi conseguenze derivanti dalla riduzione da 10.000 a 5.000 euro della soglia oltre la quale le pubbliche amministrazioni (e le società a prevalente partecipazione pubblica) possono sospendere i pagamenti, nell'ipotesi in cui a carico del beneficiario del pagamento gravano una o più cartelle esattoriali». «Con questa norma - ha detto Campana in Commissione - potrebbero essere escluse dalle procedure di gara imprese che hanno commesso violazioni di importo scarsamente rilevante».

Ecco allora le proposte Ance:

• la proroga fino al 2020 della detrazione Irpef commisurata al 50% dell'IVA dovuta sull'acquisto di abitazioni in classe energetica A o B,
• l'estensione alle zone a rischio sismico 2 e 3 della detrazione Irpef 75%/85% del prezzo di vendita (fino ad un massimo di 96.000 euro) per l'acquisto di case antisismiche, site nei comuni della zona a rischio sismico elevato, cedute dalle imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e derivanti da interventi di demolizione e ricostruzione, anche con variazione volumetrica,
• l'applicazione fino al 2021 delle imposte di registro, ipotecaria e catastale in misura fissa (pari a 200 euro ciascuna) all'acquisto di immobili da parte di impresa che, entro i 5 anni successivi, si impegni alla ricostruzione degli stessi in classe A sotto il profilo energetico e nel rispetto delle regole di sicurezza che vigono per i nuovi edifici,
• la rimodulazione dei benefici fiscali "ecobonus" e "sismabonus" in funzione dell'immobile su cui s'interviene, commisurando le premialità, se trattasi di opificio o altro immobile strumentale, non più al singolo immobile come "unitariamente accatastato" ma ad una predeterminata superficie (es. ogni 200 mq di superficie utile catastale).

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