Fisco e contabilità

Faro della Corte dei Conti sul bilancio Inarcassa: ingegneri e architetti non pagano, 800 milioni da recuperare

di Giuseppe Latour

Oltre 800 milioni di crediti verso gli iscritti che in parte (209 milioni circa) probabilmente non saranno mai recuperati. La Corte dei conti ha pubblicato la relazione 2017 su Inarcassa, dedicata quest'anno al bilancio 2015 dell'ente di previdenza di architetti e ingegneri. Dal documento emerge che il nodo del recupero crediti resta il principale problema da risolvere per il presidente Giuseppe Santoro. Gli iscritti continuano a saldare con molta difficoltà le loro pendenze e le azioni di recupero messe in campo dalla cassa non hanno ancora portato risultati apprezzabili.

La situazione creditoria è il principale elemento di preoccupazione indicato dalla relazione. Spiega, infatti, la Corte dei conti: "Nonostante si siano posti in essere degli interventi nell'ambito del processo di recupero dei crediti che hanno determinato una modifica dei criteri in base ai quali selezionare le posizioni da affidare alle società esterne di recupero, si è assistito ad una crescita del monte crediti dai 798,8 milioni del 2014 ai 825,7 del 2015".
Una quota di questo denaro, però, è stata inserita nel fondo di svalutazione crediti: vuol dire che si conta di non recuperarla mai. Per la precisione, si tratta di 209,7 milioni di euro. Sottratta questa somma dal monte dei crediti verso i contribuenti, restano in bilancio 616 milioni di euro che, in qualche modo, andranno richiesti agli iscritti. Questa cifra, peraltro, "sconta gli effetti delle dilazioni concesse per il pagamento del conguaglio, ossia la facoltà di posticipare il saldo del conguaglio dei contributi relativi all'anno 2014 al 30 aprile 2016, con applicazione di un interesse dilatorio pari al tasso Bce più il 4,5 per cento".

Altro punto negativo riguarda la posizione creditoria della Cassa nei confronti dei locatari degli immobili, anche se in questo caso si registrano dei miglioramenti netti. Inarcassa – spiega la relazione – "ha proseguito, nel 2015, l'attività di recupero dei crediti e di controllo della morosità, già avviata a partire dall'esercizio 2002". Ne è venuta fuori una grande attività di pulizia dei conti: se nel 2011 i crediti verso i locatari ammontavano a 9,3 milioni di euro, nel 2015 siamo scesi a 5,2 milioni. Una grossa quota di questi (3,2 milioni di euro) è conteggiata, però, nel fondo di svalutazione crediti e, quindi, difficilmente sarà recuperata.
Per il resto, i risultati dell'esercizio sono "di segno positivo". Nel 2015, l'avanzo economico "ha raggiunto l'ammontare di 604,8 milioni di euro, registrando tuttavia un decremento di oltre 296 milioni di euro rispetto a quello conseguito nell'esercizio precedente". Questo nonostante il trend delle entrate contributive, pari a 984,6 milioni di euro, che hanno evidenziato una diminuzione del 4,7 per cento rispetto al 2014, "a causa della diminuzione dei contributi soggettivi ed integrativi". Il rapporto tra iscritti e pensionati risulta anche nel 2015 in calo, "passando dal valore di 6,5 del 2014 a 6,1 del 2015, in ragione della crescita più che proporzionale del numero dei pensionati rispetto all'incremento netto delle iscrizioni".

La relazione della Corte dei Conti su Inarcassa

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