Fisco e contabilità

Bilancio Inarcassa, i redditi di ingegneri e architetti ripartono dopo sette anni di stop

di Giuseppe Latour

Un reddito di categoria pari a oltre 4 miliardi, da dividere tra 168mila professionisti, tra architetti e ingegneri, iscritti al loro ente di previdenza. Ma soprattutto, una crescita di circa tre punti che inverte una tendenza che si era ormai incancrenita: era da sette anni che il reddito medio non aumentava. Il bilancio consuntivo 2016 di Inarcassa è stato appena pubblicato nella sua versione integrale. E, analizzando le dichiarazioni dei redditi di architetti e ingegneri, evidenza un dato molto importante: nel 2015 qualcosa si è mosso. Il giro di affari dei professionisti tecnici è tornato a crescere. Anche se gli ingegneri hanno fatto meglio dei loro cugini: la maggiore versatilità gli ha consentito di sganciarsi dal trend negativo delle costruzioni, che purtroppo va avanti.

Il dato più interessante è in testa alla parte che il bilancio di Inarcassa dedica alle dinamiche reddituali: «Il reddito medio e il monte redditi degli iscritti sono tornati a crescere nel 2015, rispettivamente dopo 7 e 4 anni di calo consecutivi». Insomma, tra le righe delle dichiarazioni dei redditi di architetti e ingegneri si intravede chiaramente il segno di una ripartenza, legata alla congiuntura. Il monte complessivo dei redditi cresce del 3,2%: nel 2014 era calato di oltre cinque punti e, per trovare un altro incremento, dobbiamo tornare addirittura al 2010, quando però era stato registrato un misero +0,3%. Ancora più positivo il dato sul reddito medio, che sale del 2,6% e che le ultime rilevazioni davano tutte costantemente in calo: nelle tre annate precedenti era stata accumulata una perdita complessiva di oltre quindici punti.

Complessivamente, il monte redditi vale poco più di 4 miliardi di euro con una media di 24.564 euro a professionista. Bisogna considerare che, attualmente, sono iscritti alla cassa 168.402 professionisti. E' un numero che da almeno un paio d'anni si è sostanzialmente stabilizzato. Il flusso annuo delle iscrizioni e quello delle cancellazioni tende a compensarsi. Ogni dodici mesi entrambi i fenomeni riguardano circa 10mila professionisti. Per questo, tra il 2015 e il 2016, è stata registrata una crescita pari ad appena 17 unità.

La crescita dei redditi, comunque, è stata più sostenuta per gli ingegneri (+3,8% per il monte redditi e +2,8% per il reddito medio) che per gli architetti (+2,4% per il monte redditi e +2,2% per il reddito medio). «Questa inversione del trend – spiega la relazione che accompagna il bilancio - riflette l'evoluzione, moderatamente positiva, del quadro economico di riferimento. I redditi degli architetti evidenziano una più stretta correlazione con il settore costruzione, la cui dinamica rimane ancora debole; l'attività degli ingegneri è invece più diversificata e i redditi riflettono soprattutto le dinamiche dell'attività produttiva dell'intera economia».

Ma le rilevazioni di Inarcassa danno anche indicazioni su come questi andamenti sono distribuiti sul nostro territorio. La crescita del reddito medio è stata più sostenuta al Sud (+10,7%) e nelle Isole (+7,4%), dove tuttavia i valori assoluti rimangono significativamente inferiori rispetto alla media del paese; Calabria e Basilicata, in particolare, hanno evidenziato incrementi, rispettivamente, del 16% e 26%. Al Centro si è registrata, al contrario, una leggera flessione (-0,9% in media), con una punta negativa del 3,7% nelle Marche, mentre al Nord l'aumento si è concentrato solo al Nord Ovest (+2,2%), rispetto al Nord Est (+0,2%), influenzato dalla riduzione del 6,8% nel Friuli Venezia Giulia.

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