Fisco e contabilità

Manovra/3. Post-sisma: zone franche nei 140 comuni del cratere, sgravi per due anni

di Massimo Frontera

Esenzioni Ires, Irap, Imu ed esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali. È quanto dispone la manovrina a favore delle imprese che risiedono in uno dei 140 comuni del cratere oppure che vi si insedieranno entro quest'anno.
Al pacchetto "zone franche" urbane è dedicato l'articolo 47 della manovrina che si prefigge il doppio scopo di sostenere le imprese delle aree terremotate che hanno subito contraccolpi economici (documentabili con il calo del fatturato) e di attrarre anche nuovi investimenti da parte di operatori economici.
Gli sgravi e gli incentivi dureranno per due anni. La norma prevede infatti che vengano concessi «per il periodo di imposta in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e per quello successivo».

Le esenzioni fiscali e gli sgravi contributivi

Esenzione Ires. È concessa l'esenzione dalle imposte sul reddito della società fino all'importo di 100mila euro. Esenzione Irap. È concessa l'esenzione dal pagamento dell'Irap «nel limite di euro 300.000 per ciascun periodo di imposta, riferito al valore della produzione netta». Esenzione Imu. È concessa l'esenzione dal pagamento dell'Imu per tutti gli immobili posseduti e utilizzati dall'impresa (ovviamente che si trovano nel territorio di uno dei comuni interessati). Esonero contributi. Sempre a favore delle imprese, è previsto l'esonero dal versamento «dei contributi previdenziali e assistenziali, con esclusione dei premi per l'assicurazione obbligatoria infortunistica, a carico dei datori di lavoro, sulle retribuzioni da lavoro dipendente». La medesima esenzione contributiva è concessa «alle medesime condizioni, anche ai titolari di reddito di lavoro autonomo che svolgono l'attività all'interno della zona franca urbana».

I requisiti per accedere ai benefici
Per quanto riguarda le imprese già presenti nelle aree danneggiate dal sisma, è necessario avere «la sede principale o l'unità locale» all'interno di una delle 140 comuni del cratere, definiti dalla norma come zone franche urbane. Occorrerà dimostrare di avere subito, a causa del sisma, «la riduzione del fatturato almeno pari al 25 per cento della media relativa ai tre periodi di imposta precedenti a quello in cui si è verificato l'evento».
Limitatamente alle imprese che si trovano in uno dei nove comuni del cratere abruzzese danneggiato dalle scosse del 18 gennaio, la riduzione del 25% del fatturato deve essere riferita al trimestre gennaio-marzo 2017, a confronto con lo stesso periodo dell'anno prima.
Per quanto riguarda le nuove imprese, l'accesso ai benefici è concesso alle imprese che «avviano la propria attività» entro la fine di quest'anno all'interno di uno dei 140 comuni/zone franche urbane.

Copertura (massima) di 504 milioni di euro
Il sostegno massimo individuato per queste misure è pari complessivamente a poco più di mezzo miliardo in tre anni - esattamente 503,9 milioni di euro - di cui 194,5 milioni di euro per il 2017, 167,7 milioni per il 2018 e, infine, 141,7 milioni di euro per il 2019. l'anno 2019, che costituisce limite annuale per la fruizione delle agevolazioni da parte delle imprese beneficiarie.

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