Fisco e contabilità

Professionisti/1. La diversificazione dei servizi traina al rialzo il fatturato dei geometri

di Mauro Pizzin

Negli ultimi dieci anni i geometri hanno avuto un fatturato superiore al Pil procapite nazionale, dimostrando capacità di adattamento alle nuove tecnologie e alle esigenze di una clientela composta non più solo dalla Pa, ma anche dai condomini, dalle imprese, dagli enti territoriali, dai privati, dall’autorità giudiziaria: doti che dovranno cercare di conservare in prospettiva futura.

È un profilo positivo della professione, quello tracciato per i geometri da due ricerche dell’ Università di Genova e del Future Concept Lab di Milano, presentate ieri a Roma durante l’evento “Valore geometra”, organizzato dal Consiglio nazionale geometri e geometri laureati, dalla Cassa italiana previdenza ed assistenza geometri liberi professionisti e dalla Fondazione geometri italiani.

Nel caso della ricerca quantitativa dell’ateneo ligure l’analisi dei dati è stata principalmente condotta su quelli forniti dalla Cassa geometri e la maggioranza del campione è rappresentata dai geometri nella fascia di età centrale, compresa tra 35 e 54 anni (53,7%). Il 19,8% dei geometri nel campione ha tra 55 e 64 anni, mentre il 15,2% ha tra 26 e 34 anni. Il restante 11,2% si colloca a monte e a valle di queste fasce di età (rispettivamente per il 6,3% tra i 65 e i 74 anni, per il 4,2% tra 21 e 25 anni, e per il restante 0,7% oltre i 75 anni.

La ricerca dell’ateneo ligure dimostra che la professione del geometra nell’ultimo decennio ha saputo affrontare le difficoltà, in particolare la crisi dell’edilizia, modificando la tipologia di servizi offerti: un esempio su tutti, se in questo lasso di tempo le pratiche realizzate per il catasto fabbricati sono scese dal 48,1 al 45,6% le certificazioni energetiche, che richiedono nuove competenze, sono quadruplicate dal 2006 al 2016.

Secondo l’indagine crescono e si modificano, in buona sostanza, le competenze del geometra, sempre più una figura polifunzionale e molto orientata alla consulenza. Caratteristiche, queste, che dovranno caratterizzare l’attività dei professionisti per gli anni a venire. In futuro - fa sapere il 47,4% degli intervistati nell’indagine di Future Concept Lab - fare il geometra vorrà dire soprattutto essere un consulente a 360°, flessibile e polivalente, esperto in molti ambiti, diversi e collegati tra loro, mentre per il 27,7% dovrà essere un esperto del proprio territorio in grado di fornire anche un servizio alla comunità, per il 21,9% un problem solver, in grado di trovare soluzioni veloci, efficaci e precise e per il 3% un esperto delle tematiche della sostenibilità, utile per i privati e per le comunità.

La capacità dei geometri di rimanere competitivi adeguandosi alla domanda e andando a cercare il lavoro, capace di tenere il passo anche grazie alla formazione e al continuo aggiornamento, è testimoniata dai fatturati realizzati, stabilmente superiori dal 2006 al 2014 al Pil pro capite italiano: dati rafforzati sia dal fatto che il reddito medio dei geometri è risultato più elevato anche nel 2015, sia dal fatto che il 60% degli intervistati per il 2016 ha ritenuto il proprio reddito superiore o uguale a quello dell’anno precedente. Un’iniezione di fiducia che lambisce anche i professionisti under 35, la metà dei quali vive fuori casa, contro il 33% della media italiana.

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