Fisco e contabilità

Emendamento Manovra, cambio appalti senza tassa di licenziamento anche nel 2017

di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci

Via la tassa di licenziamento nei cambi appalti anche nel 2017: la novità è prevista in un emendamento alla manovra, targato ministero del Lavoro, che sarà presentato oggi in commissione Bilancio della Camera . Sul piatto vengono messi 38 milioni di euro, con l’obiettivo, spiega Marco Leonardi, consigliere economico di palazzo Chigi, di esonerare, anche l’anno prossimo, «dal pagamento della tassa il datore di lavoro che assicura comunque la prosecuzione del rapporto di impiego dei lavoratori grazie alle clausole sociali contenute nei Contratti collettivi, e senza ricorrere alla Naspi».

Il tema, delicato, dell’interruzione di lavoro nel settore degli appalti era venuto alla ribalta nel 2012, quando la legge Fornero, istituendo la nuova indennità di disoccupazione Aspi (oggi trasformata in Naspi), aveva previsto un contributo (che può arrivare anche a 1.300-1-400 euro a persona) a carico del datore che procedeva a una risoluzione del rapporto di impiego (in gergo tecnico, “tassa di licenziamento” che serviva, appunto, a finanziare l’Aspi). La stessa legge 92, tuttavia, esonerava dal contributo la fattispecie del cambio appalto, dove, ricorda Riccardo Del Punta, ordinario di diritto del Lavoro all’università di Firenze, «i licenziamenti fanno parte di un’operazione complessiva dove il subentrante poi assume i lavoratori in applicazione dei contratti collettivi». Di anno in anno poi questo “esonero” è sempre stato confermato, e, ora, lo sarà anche nel 2017: «Un passo avanti - sottolinea Arturo Maresca, ordinario di diritto del Lavoro alla Sapienza di Roma - coerente con la fattispecie del cambio appalto visto che i lavoratori vengono rioccupati senza accedere alla Naspi. L’auspicio, però, è che si smetta con le proroghe annuali, ma si trovi una soluzione definitiva».

Il pacchetto di emendamenti predisposti dal ministero del Lavoro, prevede anche l’introduzione dell’Isee precompliato. In via sperimentale per il 2017, Inps e agenzia delle Entrate, tramite i propri servizi telematici, coopereranno per precompilare la dichiarazione sostitutiva Unica relativa all’indicatore della situazione economica equivalente. Attraverso l’adeguamento dei sistemi informatici, coinvolgendo il server dell’Inps e dell’agenzia delle Entrate, questa misura punta a semplificare il rilascio della documentazione necessaria per l’Isee. Si replica, in sostanza, il meccanismo già usato per la dichiarazione dei redditi precompilata. Completa il pacchetto di proposte di modifica alla legge di Bilancio del ministero del Lavoro, il rifinanziamento di 13 milioni di euro degli Its, gli Istituti tecnici superiori, e l’incremento della dote destinata al fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale introdotto dalla scorsa legge di Stabilità, finanziato anche dalle risorse non spese per Asdi e social card, con l’obiettivo di arrivare intorno al miliardo e mezzo di euro a regime.

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