Fisco e contabilità

Beni aziendali, super-ammortamento anche nel 2017: proroga in arrivo con la legge di Stabilità

di D.Col.

Con la prossima legge di Bilancio arriverà una proroga del super ammortamento per le aziende che investono in beni strumentali. L’annuncio è arrivato ieri dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, protagonista di una visita lampo sul lago d’Orta, nel distretto dei casalinghi e dei rubinetti. «Nelle prossime misure, in particolare nella legge di stabilità, stiamo discutendo di alcuni strumenti. Sicuramente c’è spazio per il super ammortamento ma penso che per voi sia molto importante anche il patent box e il sostegno all’export» ha affermato il premier nel suo intervento all’Alessi di Omegna, nel Verbano. Il giro di Renzi era iniziato alla Cimberio di Pogno, azienda leader nella produzione di valvole che ha appena ricevuto 1,6 milioni di euro dall’Unione europea per il progetto SmartCim. L’obiettivo è quello di investirli in un sistema in grado di rendere più efficienti gli impianti a uso commerciale senza sostituirli. Il primo prototipo lo stanno installando nel Centro spaziale della Norvegia ad Andoya, 400 chilometri a nord del circolo polare artico. «Se le vostre valvole sono arrivate fino all’interno della Casa Bianca - ha osservato Renzi - è segno che l’Italia è più forte delle proprie paure».

La proroga riguarda in particolare la maggiorazione del 40% sugli ammortamenti, una misura che produce minori entrate per 170 milioni quest’anno destinate a crescere a 943 milioni l’anno prossimo e a 1,2 miliardi nel 2018, secondo la Relazione tecnica che accompagna l’ultima legge di Stabilità (n.208/2015). Di un’estensione oltre la soglia del 140% di questo sgravio fiscale mirato sulle spese per investimento aveva parlato in un’intervista al Sole 24Ore anche il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda (si veda il quotidiano del 25 giugno) in particolare con riferimento agli investimenti per il digitale. Sarebbe una misura in chiave di Industria 4.0 - aveva affermato Calenda - aggiungendo che la Stabilità è il contenitore per intervenire su super ammortamento e credito di imposta per la ricerca e per inserire le misure del piano Industria 4.0, appunto, che dovrebbero essere presentate entro la fine del mese.

L’altra misura su cui il Governo intende intervenire, secondo gli annunci di ieri di Renzi, è il «patent box», il bonus fiscale crescente (dal 30% del 2015 al 40% del 2016 e al 50% dal 2017) sui redditi prodotti dallo sfruttamento di marchi e brevetti. Si tratta di una misura già a regime introdotta dalla legge di Stabilità 2015 (n.190) e che vale circa un miliardo di minori entrate annue. Il suo successo sta nei numeri: oltre 3.500 richieste di accesso a questa agevolazione solo per il primo anno. L’Italia punta a far rimanere i marchi nel «patent box» difendendo il perimetro attuale dell’agevolazione nonostante le raccomandazioni Ocse contenute nel rapporto Beps (Base erosion and profit shifting) che invece delineano una sua limitazione. L’Action 5 chiede, infatti, che siano esclusi marchi e know how (a parte alcune eccezioni), con un meccanismo di uscita graduale per garantire fino al 2021 il regime a chi ha esercitato l’opzione entro fine giugno 2016. L’ipotesi - sostenuta in particolar modo dallo Sviluppo economico - è di difendere la situazione esistente con correttivi di entità ridotta. Del resto, il nostro Paese può giocare la carta di aver delineato un regime Ocse compliant ma allo stesso tempo ha l’esigenza di tutelare i marchi per il made in Italy. Altra ipotesi allo studio, per ora a livello tecnico, riguarda la sterilizzazione dei costi infragruppo che oggi riducono di fatto l’entità della detassazione.

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