Fisco e contabilità

Giù gli infortuni nell'edilizia, ma con più rischi per gli over 65. Ance: aiuto ai prepensionamenti e contratto di cantiere

di Mauro Salerno

Calano gli infortuni in edilizia, ma non con la stessa velocità per tutte le fasce di età. Lo dice un rapporto appena elaborato dall'Ance che parte dai dati sugli incidenti per rilanciare due proposte storiche per il settore: un contratto unico capace di garantire lo stesso livello di tutele (e di formazione) a tutti i lavoratori impiegati in cantiere e l'inserimento dell'edilizia tra i lavori usuranti (con misure di sostegno al fondo per i prepensionamenti).

In base ai dati forniti dai costruttori gli incidenti nelle costruzioni hanno subito un calo costante negli ultimi anni. Gli infortuni indennizzati dall'Inail sono passati dai 66.052 contati nel 2010 ai 33.722 del 2014 (ultimo dato utile). In pratica gli incidenti si sono dimezzati. E non è un semplice effetto della crisi. Anche i dati parametrati al livello di occupati non cambiano le tendenze di fondo, visto che si è passati da 35 infortuni per mille abitanti (nel 2010) a 22,7 (nel 2014).

Stesso andamento hanno tenuto gli incidenti mortali capitati nei cantieri: passati da 236 del 2010 a i 110 del 2014. Anche l'incidenza degli infortuni fatali per mille abitanti è scesa nello stesso periodo dallo 0,12 allo 0,07.

La tendenza al calo degli incidenti però non viaggia alla stessa velocità per tutti i lavoratori. «La riduzione degli infortuni indennizzati si verifica anche per i lavoratori da 65 anni in su sia in termini assoluti che in rapporto al numero di occupati - segnala il documento dell'Ance - , ma in misura notevolmente meno evidente rispetto alle fasce di età inferiori». Tra il 2010 e il 2014 il numero di incidenti indennizzati dall'Inail nella fascia di età compresa tra 15 e 34 anni per le costruzioni è sceso da 24.199 a 8.787 . Per gli over 65 la discesa non è stata così netta: da 804 gli incidenti sono diventati 632.

Se si allarga lo sguardo agli incidenti mortali il divario appare ancora più netto. Il numero degli infortuni mortali per i lavoratori da 65 anni in su rimane stabile negli anni 2010-2013 e aumenta nel 2014 (da 6 a 7) a fronte di andamenti decrescenti nelle altre fasce di età (da 70 a 12 tra il 2010 e il 104 per la fascia d'età compresa tra 15 e 34 anni).

«Il settore delle costruzioni - commentano i costruttori - è caratterizzato da lavorazioni particolarmente faticose e che, peraltro, accompagnano tutto l'arco del periodo di vita lavorativo dell'operaio». Di qui la richiesta di inserire l'edilizia tra i lavori usuranti. Ma non solo. Nell'ultimo contratto di lavoro imprese e lavoratori hanno infatti previsto l'istituzione di un «fondo prepensionamenti», alimentato da una contribuzione ad hoc dello 0,10% della retribuzione garantita dalle imprese edili. Obiettivo garantire uno scivolo d'uscita per quei lavoratori che hanno raggiunto i limiti di età ma non gli anni di contributi previste dalle norme sulle pensioni «in virtù della discontinuità lavorativa tipica del settore delle costruzioni». Ora, è la richiesta dell'Ance, servirebbero anche misure di sostegno normativo «alle disposizioni contrattuali che le parti sociali hanno concordato».

L'altro punto è l'istituzione di un contratto e capace di riunire sotto un unico ombrello di tutele tutti i lavoratori impiegati in cantiere. Un luogo dove oltre ai lavoratori inquadrati dal contratto edile si affiancano dipendenti "appoggiati" su contratti del tutto diversi, con differenze significative sia sul piano delle tutele che sulla formazione richiesta, per esempio, nel campo della sicurezza. Aspetto che ovviamente non può non incidere anche sul piano della prevenzione degli infortuni.

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