Fisco e contabilità

Fondi europei: il vademecum di Bruxelles per appalti senza errori

di Alessandro Sacrestano

Una guida per evitare errori nella gestione delle risorse provenienti dai Fondi strutturali e d’investimento europei . Il 29 ottobre la Commissione europea, in collaborazione con la Bei, ha pubblicato le linee guida per gli Stati membri e, in particolare, per i funzionari deputati alla gestione degli appalti nei progetti finanziati dai Fondi strutturali e d’investimento europei. L’obiettivo è di scongiurare gli errori più frequenti in materia di appalti pubblici di progetti cofinanziati. E, per quanto riguarda l’Italia, questo potrebbe tradusrsi in un aiuto contro il mancato utilizzo delle risorse assegnate: secondo le ultime stime si tratta di 8,8 miliardi di euro che rischiano di restare nelle «casse» della Ue (si veda il Sole 24 Ore dell’8 novembre scorso).

I fondi europei gestiti direttamente dalla Commissione europea sono assegnati o attraverso sovvenzione (grants) o, appunto, gare d’appalto (contracts). Mentre le prime sono propedeutiche al co-finanziamento di progetti o di obiettivi specifici, gli appalti pubblici vengono aggiudicati tramite gare d’appalto, e sono finalizzati all’acquisto di beni, servizi o opere con un impegno del 48% dei fondi. Bruxelles intende garantire che il denaro – circa il 19% del Pil dela Ue - sia assegnato con il massimo dell’efficienza e della trasparenza. Spesso, però, i funzionari non sono adeguatamente preparati per gestire al meglio le procedure, anche per la complessità di queste ultime.

Stop agli errori

La strategia sottesa dal manuale è quella di introdurre una rinnovata filosofia gestionale dei fondi destinati ai progetti in programmazione fino al 2020. L’erronea applicazione di norme riguardanti gli appalti pubblici rappresenta la principale casistica dei rilievi operati dai revisori contabili nazionali e della Ue nel corso delle verifiche sulle modalità di utilizzo dei fondi comunitari.

Bisogna, quindi, lavorare sulle capacità di chi gestisce la procedura. Il progetto, in tal senso, si affianca allo sviluppo di «Peer 2 Peer», una piattaforma per i funzionari pubblici in tutta l’Ue per favorire lo sviluppo di capacità amministrative e a «Integrity Pacts», uno strumento per migliorare la trasparenza e la responsabilità in materia di appalti pubblici.

La guida ha punti di allerta ed elementi interattivi con link ai testi legislativi e ad altri documenti utili. La struttura del compendio è divisa in due macro sezioni. Nella prima parte, gli orientamenti, la Commissione detta gli indirizzi, distinti per ognuna delle diverse sei fasi della procedura di appalto pubblico, evidenziando le principali criticità gestionali.

Le fasi degli appalti

Si ricorda che la procedura di appalto può essere suddivisa nelle seguenti fasi:

preparazione e pianificazione;

pubblicazione;

presentazione delle offerte e selezione degli offerenti;

valutazione delle offerte;

aggiudicazione dell’appalto;

esecuzione del contratto di appalto.

Obiettivo trasparenza

Merita particolare attenzione la fase della pianificazione. Gestire opportunamente tale aspetto, ribadisce la guida, garantisce in buona parte l’esito della gara d’appalto. Eppure è quella statisticamente più trascurata. A tal riguardo, infatti, le linee guida evidenziano la necessità di coinvolgere da subito tutte le parti interessate.

Capita, di contro, che i funzionari interessino solo raramente le parti esterne, con la conseguenza di dover sopportare costi supplementari per rettificare omissioni o errori. Coinvolgere, precisa il documento, non significa compromettere l’indipendenza del processo decisionale dell’Amministrazione, in quanto i necessari commenti delle parti interessate non devono condizionare la sostanza e l’obiettivo dell'offerta. Il manuale, poi, passa in rassegna altre criticità per ognuna delle fasi residue. Ad esempio, nella valutazione delle offerte, il manuale evidenzia che i punteggi assegnati devono essere chiari, giustificati e trasparenti. La relazione di valutazione, poi, dovrà contenere tutti gli elementi richiesti per dimostrare come si è giunti alla decisione di aggiudicare l'appalto ad un determinato offerente (si vedano le schede a fianco).

In una sezione delle linee guida, infine, trova spazio lo strumentario, il vero e proprio vademecum, ricco di documenti e dedicato all’esame di fattispecie specifiche con l’ausilio di esemplificazioni di cosa fare e cosa non fare nelle procedure.

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