Urbanistica

La «Buona Scuola» è legge, 200 milioni in più per i mutui Bei e silenzio-assenso sui pareri

di Giuseppe Latour

L'obbligo per i Comuni non capoluogo di aggregarsi o delegare a soggetti aggragatori per fare appalti slitta da 1° settembre al 1° novembre. E' la novità più importante arrivata con l'approvazione definitiva del Ddl scuola, licenziato ieri alla Camera. Ma non è la sola.
Dopo il passaggio al Senato, infatti, il testo ha imbarcato diversi altri cambiamenti significativi. Arrivano 200 milioni di euro in più per i cantieri con mutui Bei e 300 milioni per le scuole innovative. E arrivano semplificazioni per alcune tipologie di opere urgenti dello Sblocca Italia (scuole, rischio idraulico, antisismico, beni culturali): il silenzio assenso per nulla osta, permessi e pareri maturerà dopo 45 giorni.

La proroga per i soggetti aggregatori
La proroga, nello specifico, riguarda l'articolo 23 ter, comma 1 del decreto n. 90/2014. Questo sposta in avanti, in blocco, l'entrata in vigore dell'articolo 33 comma 3 bis del Codice appalti, dove si dice che i Comuni non capoluogo devono passare necessariamente da soggetti aggregatori, da Consip o da accordi tra di loro per appaltare beni e servizi: è l'Anac, a questo scopo, che sta selezionando una lista di 35 aggregatori. Questa novità, attualmente congelata fino al primo settembre 2015, slitta al primo novembre. E, a catena, viene congelato anche un altro cambiamento. Lo stesso articolo 23 ter, infatti, prevede un'eccezione alla regola generale: i Comuni con popolazione superiore a 10mila abitanti possono procedere autonomamente per gli acquisti di beni, servizi e lavori di valore inferiore a 40mila euro. Anche l'eccezione risulta, così, sospesa. L'effetto è che i Comuni sotto i 10mila abitanti potranno continuare ad appaltare in maniera autonoma le loro gare, ancora per qualche mese. Si tratta della sesta proroga consecutiva della norma. L'ultima era stata assestata dall'ultimo Milleproroghe, che aveva spostato il termine dal primo gennaio al primo settembre.

Le opere urgenti dello Sblocca Italia
Altra novità riguarda tutte le opere urgenti previste dal decreto Sblocca Italia: per loro arriva un'ulteriore scorciatoia procedurale. La semplificazione consiste nel silenzio assenso di 45 giorni per tutti "i pareri, i visti e i nulla osta" legati agli interventi. Le amministrazioni interessate potranno pronunciarsi, anche tramite conferenza di servizi; ma, superati 45 giorni dalla richiesta, i pareri (o i visti o i nulla osta) "si intendono acquisiti con esito positivo".
A beneficiarne non sono solo gli interventi di edilizia scolastica ma tutte le tipologie previste dall'articolo 9 del decreto legge n.133/2014. E più precisamente: interventi di messa in sicurezza di edifici scolastici di ogni ordine e grado oltre a quelli dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica (compresi gli interventi di demolizione e ricostruzione); interventi di mitigazione dei rischi idraulici e geomorfologici del territorio; interventi di adeguamento alla normativa antisismica; interventi di tutela ambientale e del patrimonio culturale.

I mutui Bei
La dotazione dei mutui Bei (al momento quantificata in 900 milioni di euro, in base alla norma della legge Stabilità 2014) cresce, poi, di 200 milioni di euro. La principale novità a beneficio dell'edilizia scolastica è una dote aggiuntiva che viene appostata al canale dei mutui. La dotazione cresce in modo significativo perché l'impegno statale per ripagare i mutui trentennali con la Bei passa da 40 milioni l'anno a 54 milioni l'anno in totale. Con un ulteriore emendamento presentato dal governo in Senato, è stato anche fluidificato il meccanismo di trasmissione dei soldi che, dalla Bei, arriva fino agli enti locali: in particolare è stata prevista la possibilità di eliminare il passaggio diretto dalle Regioni, consentendo a queste ultime di delegare a terzi il pagamento.
Complessivamente, il Miur stima in 200 milioni di euro l'impegno aggiuntivo sul meccanismo dei mutui Bei. Molto più ottimista invece l'Ance, il cui centro studi calcola che queste misure possano liberare risorse superiori ai 300 milioni di euro.

A queste somme vanno aggiunti tutti i fondi non spesi derivanti dai vecchi programmi, di cui si è persa traccia per l'assenza di un efficace monitoraggio, che saranno utilizzati per la sicurezza degli edifici. Ne fanno parte, ad esempio, i fondi del decreto legge n.185/2008 (articolo 20), la programmazione dei fondi coesione e sviluppo 2007-2013, i programmi Por, Poi e Pon (sempre ciclo 2007-2013). Il governo ha fissato delle scadenze a carico delle regioni per rendicontare in modo definitivo la spesa. L'ammontare delle somme recuperabili resta indefinito. Sarà l'Osservatorio per l'edilizia scolastica, istituito presso il Miur, a coordinare strategie e risorse per gli interventi e promuovere la cultura della sicurezza.

Le scuole innovative
Confermate le due misure "originali" previste dal dl della buona scuola varato dal governo, a cui il passaggio parlamentare ha introdotto migliorie non sostanziali. Si tratta del concorso per selezionare i progetti di scuole innovative, con i fondi Inail (fino a 300 milioni), che prevede scadenze attuative dopo l'entrata in vigore della legge di conversione. È stato precisato che sarà lo Stato a pagare gli interessi sul capitale investito dall'Inail. Confermati 40 milioni di euro per il 2015 per finanziare gli interventi di messa in sicurezza delle scuole. Gli interventi potranno essere cofinanziati degli enti locali proprietari. Le risorse potranno anche arrivare da fondi non spesi per vecchi programmi di edilizia scolastica e recuperati dalle regioni.

La legge scuola

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