Urbanistica

Bolzano, la trasformazione dell'Areale ferroviario supera l'esame del Tar

Legittimo l'utilizzo del Programma unitario di valorizzazione territoriale (Puvat) per innescare l'operazione dal valore di un miliardo

di Mau.S.

La trasformazione dell'ex Areale ferroviario di Bolzano, operazione del valore di circa un miliardo di euro, supera la prova del Tar. Con la sentenza n. 92 dello scorso 13 aprile il Trga di Bolzano ha respinto il ricorso con cui Eni aveva impugnato l'Accordo di Programma per la riqualificazione dell'Areale ferroviario di Bolzano, attuato attraverso un Programma unitario di valorizzazione territoriale (Puvat).

I giudici amministrativi hanno statuito, infatti, la legittimità dell'utilizzo dell'istituto del Puvat per l'operazione gestita dalla Spa dell'Areale (Abz, difesa dagli avvocati Maria Ferrante e Claudio Guccione, partners dello studio P&I – Studio Legale Guccione e Associati, consulenti della società anche per la realizzazione dell'intervento) anziché degli strumenti disciplinati dalla legge urbanistica provinciale (come sostenuto dall'Eni), in quanto trattasi di un'operazione in cui, sullo sfondo di un progetto di riqualificazione urbana, emerge con preponderanza la finalità di governance per il miglior utilizzo degli immobili di proprietà pubblica, accertando altresì la legittimità dell'inclusione di aree private nel perimetro dell'operazione.

È stato dunque ritenuto corretto dal Giudice Amministrativo il procedimento sinora seguito dalle amministrazioni per la realizzazione di un'operazione immobiliare ed infrastrutturale di rilevanza strategica con uno strumento, quello del Puvat, sinora mai utilizzato per operazioni di tali dimensioni.

La sentenza del Trga di Bolzano

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