Urbanistica

Costruzioni in cemento, il deposito tardivo della documentazione non sana l'irregolarità

Lo ha stabilito la Cassazione con la sentenza n. 51652/2019

di Andrea Magagnoli

Non è possibile la sanatoria dei reati edilizi nel caso di successivo deposito della documentazione relativa alle opere edilizie compiute. Lo afferma la corte di cassazione con la sentenza n. 51652/2019 depositata lo scorso 23 dicembre. Il caso di specie trae origine dalla pronuncia di condanna di un costruttore per i reati edilizi, previsti dalla norme sull'iso del calcestruzzo.

Allo stesso, infatti era stato contestato di avere violato le norme sull'uso del cemento in zona sismica. Da parte sua il costruttore, osservava di avere ad ogni modo depositato, in seguito alla contestazione dei reati, tutti i documenti necessari per regolarizzare la situazione giuridica del fabbricato.

la Corta ha bocciato questa ricostruzione ricordando che le norme sul cemento devono ad ogni modo essere ottemperate sin dall inizio dell' edificazione dell' immobile, a nulla valendo condotte successive di ravvedimento.

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