Urbanistica

Cassazione/1. Le stanze di un hotel si trasformano in case? È lottizzazione abusiva

di Mauro Salerno

Chi trasforma un albergo in un "condominio" senza autorizzazione incorre nel reato di lottizzazione abusiva. È il principio ribadito dalla Cassazione co la sentenza n. 22038 depositata ieri.

Al centro della questione la trasformazione un complesso alberghiero in 23 appartamenti «divenute - ricostruisce la sentenza - di proprietà esclusiva degli acquirenti», alcune delle quali con autonomi allacciamenti domestici all'energia elettrica». Le unità immobiliari così realizzate, si legge ancora, risultavano «prive di ogni servizio comune» , come invece sarebbe stato necessario in un albergo, ed erano anche «soggette a divisione millesimale e a regolamento condominiale allegato a ogni singolo atto di compravendita».

Una ricostruzione che smentisce la difesa del legale rappresentante della società proprietaria dell'immobile secondo cui gli atti di compravendita avrebbero attestato la necessità di dare alle singole unità immobiliari la natura di «casa vacanza, con conseguente obbligo per gli acquirenti di attuare una gestione di tipo "alberghiero" , ossia imprenditoriale, per le rispettive parti di proprietà esclusiva».

Difesa insufficiente per i giudici che respingono il ricorso, giudicandolo inammissibile. «Quel che rileva - chiarisce la sentenza - non è il regime proprietario della struttura, ma la configurazione della stessa (anche se appartenente a più proprietari) come albergo o struttura assimilata». Per cui «configura comunque il reato di lottizzazione abusiva la modifica di destinazione d'uso di immobili oggetti di un piano di lottizzazione attraverso il frazionamento di un complesso immobiliare, di modo che le singole unità perdano la loro originaria destinazione d'uso alberghiera, per assumere quella residenziale».

La sentenza della Cassazione

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