Urbanistica

Abusi in aree vincolate: i quattro paletti del Consiglio di Stato per considerare sanabili le opere

a cura della redazione PlusPlus24 Diritto

Demanio e patrimonio - Occupazione permanente di spazi ed aree pubbliche - Autorizzazione - Decadenza - Recupero canone di occupazione abusiva - Sanzione amministrativa - Diffida demolizione opere abusive - Motivazione - Occupazione di maggiore superficie rispetto alla concessione - Realizzazione abuso edilizio

Nelle concessioni di occupazione di suolo pubblico costituiscono elementi essenziali della concessione anche la superficie concessa e l'opera per la cui installazione risulta rilasciata, sicché una modifica rilevante di tali elementi, pur nella conservazione della destinazione d'uso originaria, è idonea a concretare "abuso" ed una violazione delle disposizioni concernenti l'utilizzazione del suolo concesso, giustificativi di una pronuncia di decadenza.

Consiglio di Stato, Sezione 6 Sentenza 27 marzo 2019, n. 2028

Interventi edilizi - Zona vincolata - Abusi - Sanabilità - Ipotesi

Le opere abusivamente realizzate in aree sottoposte a specifici vincoli, fra cui quello ambientale e paesistico, sono sanabili solo se ricorrono congiuntamente le seguenti condizioni: a) si tratti di opere realizzate prima dell'imposizione del vincolo; b) se pure realizzate in assenza o in difformità dal titolo edilizio, siano conformi alle prescrizioni urbanistiche; c) siano opere minori senza aumento di superficie (restauro, risanamento conservativo, manutenzione straordinaria); d) vi sia il previo parere dell'Autorità preposta alla tutela del vincolo; in ogni caso non possono essere sanate le opere che hanno comportato la realizzazione di nuove superfici e nuova volumetria in zona assoggettata a vincolo paesaggistico, sia esso di natura relativa o assoluta, o comunque di inedificabilità anche relativa.

Consiglio di Stato, Sezione 6 Sentenza 25 marzo 2019, n. 1960

Impianti di telefonia - Suolo pubblico - Collocazione presso rotatoria stradale - Concessione-contratto - Decadenza - Area di sedime - Occupazione della maggiore porzione del sottosuolo - Capillare estensione della rete di telefonia mobile - Nesso di strumentalità

Mette conto rilevare il nesso di (necessaria e stretta) strumentalità dell'occupazione della maggiore porzione del sottosuolo necessaria poiché senza l'impianto di telefonia non può essere realizzato se non vanificando l'interesse pubblico alla capillare estensione della rete di telefonia mobile, costituente la ratio cui obbedisce la disciplina recata dall'art. 87 d.lgs. 259/2003.

Consiglio di Stato, Sezione 6, Sentenza del 19 marzo 2019, n. 1804

Abuso edilizio - Esercizio dei poteri repressivi e sanzionatori da parte del Comune - Diffida a provvedere da parte del terzo - Silenzio serbato dall'Ente - Illegittimità - Obbligo di provvedere - Sussistenza

È illegittimo il silenzio serbato dal Comune sull'istanza di terzi, volta a chiedere all'autorità comunale di esercitare i propri poteri repressivi ovvero sanzionatori quanto ad un presunto abuso edilizio realizzato da altri su un terreno di proprietà di costoro poiché a fronte di una precisa istanza con la quale il cittadino chieda all'amministrazione comunale di attivarsi per reprimere un abuso edilizio, sussiste per l'amministrazione stessa un obbligo giuridico di pronunciarsi.

Consiglio di Stato, Sezione 6 Sentenza 8 marzo 2019, n. 1595

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