Urbanistica

Genova, Bucci punta a raggruppare le imprese per la demolizione e ricostruzione del ponte

di Raoul de Forcade

Corsa contro il tempo a Genova per la ricostruzione del viadotto Morandi. L'obiettivo è avere il nuovo ponte percorribile entro aprile 2020, evitando intoppi e ritardi. E per questo il commissario straordinario per l'opera nonché sindaco del capoluogo ligure, Marco Bucci, sta spingendo per chiudere, entro venerdì , un contratto collettivo con le tre ditte che hanno ottenuto l'appalto per la demolizione dei due tronconi rimasti del ponte sulla Valpolcevera (cioè il team formato da Fagioli, Fratelli Omini, Vernazza Autogru, Ipe Progetti e Ireos) e quelle che lo ricostruiranno: i lavori sono stati assegnati a Salini Impregilo e Fincantieri, che realizzeranno un progetto ideato da Renzo Piano.

La struttura commissariale vuole che queste aziende si coordinino con un unico capofila, che potrebbe essere Salini Impregilo. Proseguire, infatti, con due appalti separati potrebbe portare qualche rischio in più sullo svolgimento dei lavori.

Venerdì 4, dunque, ci sarà una riunione tra commissario, tecnici e tutti i soggetti interessati; in quella sede, spiegano fonti vicine al dossier, “dovrebbe essere presa una decisione definitiva sul capofila”.

Nel frattempo si procede per trovare un istituto bancario, privato o pubblico, disponibile ad anticipare le spese connesse al crollo del Morandi in attesa che, come prevede la legge ad hoc approvata per Genova, Autostrade per l'Italia ottemperi alla copertura della somma richiestale da Bucci il 21 dicembre scorso. Ossia 449 milioni, Iva compresa, circa 130 dei quali servono subito, per pagare 280 soggetti, tra imprese e inquilini, con i quali si sono stipulati gli atti per acquistare edifici destinati a essere abbattuti durante le opere di demolizione e ricostruzione del ponte.

Non ci sono attualmente segnali negativi da parte di Aspi che, sostengono fonti accreditate, “ha sempre dichiarato formalmente che pagherà e ha solo chiesto di verificare elenchi (dei soggetti da risarcire, ndr) e conti”. La legge su Genova, peraltro, prevede che Aspi possa pagare direttamente o dare al commissario i fondi entro 30 giorni dalla richiesta. Richiesta che si concentra, in questo momento, sulla prima tranche di 130 milioni (gli altri, per l'appalto, potranno arrivare anche in tempi successivi, con l'avanzamento dei lavori). La legge, infatti, contempla che il commissario paghi, a sua volta, aziende e inquilini entro 30 giorni dalla registrazione degli atti (che è in corso presso i notai). Se Aspi, però, non dovesse pagare entro il tempo prescritto, sarebbe il commissario a dover ottemperare per 130 milioni. Ed è per questo che si sta cercando un appoggio dalle banche (previsto dalla legge), con una richiesta di copertura fino a 360 milioni, che metterebbe in sicurezza anche gli appalti demolizione e ricostruzione. A quanto risulta sono già arrivare diverse manifestazioni di interesse da parte di istituti di credito (si è anche mossa Cassa depositi e prestiti) e il commissario sta verificando chi offra condizioni migliori.

Aspi, da parte sua ha proceduto, finora, all'acquisto di sei terreni sotto il ponte, ottenendo in cambio atti tombali di rinuncia a rivalse. L'azienda, inoltre, sta impugnando tutti i decreti del commissario (senza avanzare però richieste di sospensiva), con la volontà di chiedere un giudizio sulla costituzionalità della legge.

Sul fronte del cronoprogramma, è in fase di allestimento il cantiere per il taglio delle travi portanti del troncone di Ponente del ponte. Il 10 gennaio è previsto l'inizio dei lavori di alleggerimento della struttura e, a fine mese, il taglio dell'impalcato. Seguirà l'abbattimento delle pile. Nel frattempo si comincerà a operare per collocare i grandi sostegni idraulici (strand jack), che serviranno a mettere in sicurezza la parte Est del viadotto, ancora sotto sequestro della Procura di Genova, in modo da consentire sia l'accesso ai periti del Gip sia la bonifica e l'abbattimento in sicurezza degli edifici sottostanti. A inizio aprile 2019 dovrebbero partire i lavori di ricostruzione del Morandi. Per Natale 2109 si dovrebbe vedere il nuovo ponte; poi le rifiniture e il collaudo, per avere il viadotto percorribile ad aprile 2020.

L'opinione di Giovanni Mondini, presidente di Confindustria Genova, è positiva: “Ora le scelte sono state fatte – dice – ci auguriamo che tutto vada per il verso giusto e non ci siano ritardi. Ma i presupposti sembrano esserci e c'è un forte senso di responsabilità da parte di tutti. Spero inoltre che, in presenza di competenze e know-how adeguati, vengono coinvolte nell'opera aziende del territorio”. La ricostruzione del Morandi è stata citata anche, nel messaggio di fine anno, dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale ha ribadito che è un “impegno inderogabile” assunto dall'Italia.

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