Urbanistica

Decreto Genova/3. Le misure (e i condoni) per la ricostruzione del Centro Italia

di Massimo Frontera

Restyling, con condono, per la ricostruzione del Centro Italia. Il Dl Genova ridisegna la governance della ricostruzione conferendo un maggior potere al Commissario di governo, prevede una serie di misure a sostegno della popolazione (famiglie e imprese) e delle strutture locali deputate alla gestione della ricostruzione e apre la strada a un condono per la ricostruzione privata. Sono queste in sintesi le novità degli articoli 37-39-ter così come si leggono nel testo finale.

Il Commissario di governo, il quale potrà prendere le sue decisioni e emanare le sue ordinanze «sentiti» i quattro vice-commissari e presidenti di Regione (Umbria, Lazio, Abruzzo e Marche) senza più la necessità di ottenere l'intesa. In fase di conversione alla Camera è stato prevista la possibilità che alla cabina di coordinamento possa partecipare anche un rappresentante dei comuni per ciascuna delle regioni interessate, designato dall'Anci regionale di riferimento. Al commissario viene assegnato il compito di aiutare (coadiuvare) gli enti locali non solo nella progettazione degli interventi ma anche nella realizzazione. In compenso il commissario viene alleggerito dal compito di verificare il rispetto delle norme sugli aiuti di Stato, compito che passa alle regioni (più precisamente viene attribuito ai vicecommissari presidenti di Regione).

Numerose le novità nelle regole sulla ricostruzione privata. Un cambiamento importante riguarda l’entità dell'anticipo della parcella del progettista, che diventa del 50% invece dell'80%, con però una importante novità: il 50% sarà erogato alla fase della presentazione del progetto allo sportello unico. La norma modificata prevedeva invece che l’80% dell’anticipo fosse erogato contestualmente alla concessione del contributo per l'intervento, cioè al termine di tutto l'iter di approvazione e verifica della richiesta presentata dal professionista. A definire le modalità per il pagamento delle prestazioni sarà un'ordinanza commissariale.
Viene inoltre aumentata la copertura delle spese ammissibili a finanziamento per la ricostruzione privata. Viene infatti riconosciuto un contributo aggiuntivo fino al 2% per le te attività professionali svolte da amministratori di condominio e per le spese di funzionamento dei consorzi di proprietari per gestire interventi di ricostruzione unitari. All’attuazione penserà una ordinanza commissariale ad hoc.

C’è poi il condono sulla ricostruzione privata. Attraverso un articolo inserito di sana pianta in fase di conversione, si punta a snellire le pratiche per l’approvazione degli interventi, intervenendo anche sulle pratiche di condono edilizio. Più precisamente, per quanto riguarda gli interventi di ricostruzione, si allargano ulteriormente le maglie alla sanatoria già prevista per gli interventi edilizi di manutenzione straordinaria relativi a elementi strutturali dell'edificio e realizzati prima del terremoto del 2016-2017 in assenza di Scia o in difformità da essa. La sanatoria viene ora estesa anche agli interventi di restauro, di risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia.
Molto più impattante è la norma che consente la sanatoria edilizia in deroga agli articoli 36 comma 1, 37 comma 4 e 93 del testo unico edilizia degli interventi che richiedono Scia o permesso edilizio. A fronte della sanatoria, al proprietario è richiesta una somma di importo variabile tra 516 e 5.164 euro a titolo di sanzione, che sarà determinata dal responsabile del procedimento in relazione all’incremento di valore dell’immobile.
Chi poi vuole approfittare - contestualmente alla ricostruzione - anche degli incrementi volumetrici previsti dalle rispettive leggi regionali, potrà farlo, rinunciando al contributo di ricostruzione per la quota di volume aggiuntivo prevista dal progetto. C’è un solo limite alla super sanatoria: non potranno essere condonate le costruzioni totalmente abusive per le quali siano stati emessi ordini di demolizione.

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