Urbanistica

Permesso di costruire, quando il terzo è legittimato a impugnare

a cura della redazione PlusPlus24 Diritto

Permesso di costruire - Permesso di costruire in sanatoria - Impugnazione - Da parte del terzo confinante - Dies a quo - Decorrenza - Dal deposito dell'istanza di accesso agli atti.
In tema di dies a quo del termine di 60 giorni per impugnare un permesso a costruire in sanatoria dal parte terzo confinante che abbia interesse affinché non venga realizzata una porzione del muro di recinzione condonato sul proprio terreno decorre non prima di aver acquisito, tramite l'accesso agli atti, il titolo stesso e rilevare l'inclusione o meno nella sanatoria anche del muro di recinzione. Pertanto non è assolutamente tardivo il ricorso in primo grado non è assolutamente tardivo se il terzo provveda alla notifica nel termine di 60 giorni dal deposito dell'istanza di accesso agli atti.
Consiglio di stato, sez. 6, sentenza dl 17 luglio 2018, n. 4361
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Permesso di costruire - Impugnazione - Da parte del confinante - Dies a quo - Richiesta di accesso agli atti - Differimento dei termini del ricorso - Non sussiste - Fattispecie relativa a permesso di costruire per ristrutturazione e recupero di un sottotetto a fini abitativi.
La richiesta di accesso agli atti da parte del terzo non è idonea ex se a far differire i termini di proposizione del ricorso, perché se, da un lato, deve essere assicurata al vicino la tutela in sede giurisdizionale dei propri interessi nei confronti di un intervento edilizio ritenuto illegittimo, dall'altro lato, deve parimenti essere salvaguardato l'interesse del titolare del permesso di costruire a che l'esercizio di detta tutela venga attivato senza indugio e non irragionevolmente differito nel tempo, determinando una situazione di incertezza delle situazioni giuridiche contraria ai principi ordinamentali. Eventuali risposte delle amministrazioni locali ad istanze di accesso o richieste di chiarimenti, infatti, non possono essere il pretesto o addirittura legittimare lo spostamento in avanti del termine (che dev'essere certo e oggettivo) di decorrenza per l'impugnazione. Tali atti, in ogni caso, non restano privi della necessaria tutela, giacché impugnabili con autonomo ricorso o, nel simultaneus processus, mediante motivi aggiunti.
Consiglio di stato, sez. 6, sentenza del 22 giugno 2018, n. 3843
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Permesso di costruire in sanatoria - Impugnazione - Da parte del terzo - Legittimazione per vicinitas - Mancato rispetto delle distanze legali - Sussiste - Prova del pregiudizio da parte del terzo - Non occorre
L'obbligo di rispettare le distanze legali previste dagli strumenti urbanistici è previsto non soltanto a tutela dei proprietari frontisti ma anche per finalità di pubblico interesse, dovendo così essere osservato sia in sede di valutazione di abusi soggetti ad istanza di sanatoria sia rispetto a nuove edificazioni. Ne deriva che, in tale ottica, possono impugnare la violazione delle distanze anche coloro che non abitano o che non siano proprietari di porzioni dell'immobile in relazione al quale le distanze non sono rispettate. E se, come nella specie, sia la vicinitas che l'identità del contesto territoriale ed urbanistico sussistono, viene escluso ogni dubbio in ordine alla legittimazione del terzo ad impugnare, la quale non è tenuta a dimostrare il pregiudizio specifico derivante dall'intervento assentito.
Consiglio di Stato, sez. 4, sentenza del 9 maggio 2016, n. 2771
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Permesso di costruire - Impugnazione - Da parte del terzo - Legittimazione ad agire di Associazioni ambientaliste - Fattispecie relativa a costruzione di impianto di termovalorizzazione.
La legittimazione ad agire delle associazioni ambientaliste non richiede una prova puntuale della concreta pericolosità di un impianto di termovalorizzazione essendo sufficiente solo la prospettazione delle temute ripercussioni su un territorio comunale limitrofo all'impianto da realizzare.
Consiglio di Stato, Sez. 5, Sentenza 24 maggio 2018, n. 3109
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