Urbanistica

Piano periferie, parte la fase 2: prima firma di Gentiloni a Viterbo, le altre entro Natale

di A.A.

Il premier Paolo Gentiloni ha aperto ieri a Viterbo la fase II del Piano periferie 2016 (le ultime novità e i link), ha cioè firmato il primo dei 96 progetti di comuni capoluogo e città metropolitane che mancano all'appello per completare il quadro dei 120 progetti inseriti nella graduatoria del dicembre 2016.
La firma si è resa possibile grazie alla pubblicazione (avvenuta solo il 13 novembre scorso) della delibera Cipe 7 agosto 2017 che assegna gli ultimi 761 milioni di finanziamenti statali (fondi Fsc), che per un complesso gioco di incastri era condizione necessaria per sbloccare anche gli altri 800 milioni, dal Dpcm comma 140 andato in gazzetta a fine giugno. Gedntiloni fimerà tutti gli altri 95 progetti - queste le intenzioni - entro Natale, in parte andando sui territori interessati in parte convocando a Roma i sindaci.

In tutto, come noto, il Piano periferie vale 2.053 milioni di euro di finanzismenti statali, che diventano 3,7 di investimenti stimati considerando anche altri finanziamenti pubblici e privati attivati dai Comuni (in parte, però, si tratta di iniziative già avviate o previste).

«Oggi a Viterbo - ha detto Gentiloni - parte la fase due, che vedrà gli accordi con quasi 100 citta', sono tutti progetti gia' finanziati e mi auguro di poter visitare non dico tutti ma molti di questi territori».

«Abbiamo varato due anni fa - ha ricordato Gentiloni - un bando, approvato 120 progetti che riguardano aree metropolitane e capoluoghi di province e messo assieme risorse per 3,8 miliardi: 2 di finanziamenti statali e 1,8 miliardi di finanziamenti privati, un progetto esemplare anche dal punto di vista del mix di risorse. Con i primi 24 vincitori abbiamo firmato a marzo le convenzioni che davano il via ai progetti», e da oggi si parte con gli altri 96. Il messaggio, ha spiegato il capo del Governo, «è di continuazione nell'impegno a ricucire i nostri tessuti urbani, un'espressione, il rammendo, che ha usato l'architetto Renzo Piano, che ci ha dato una mano all'inizio a impostare questo lavoro».
«Investire per dare alle zone periferiche sostenibilita', dignita' e inclusione - ha rimarcato Gentiloni - è un progetto a cui il Governo tiene molto».

«L'Italia ha bisogno di coesione sociale - ha aggiunto Gentiloni a Viterbo - il paese si sta riprendendo ma non ha affatto superato le difficoltà sociali, i traumi della crisi, i problemi di
lavoro. Ha quindi bisogno di un'iniezione di fiducia e migliorare il tessuto urbano è un modo anche per curare ferite immateriali».

A Viterbo - spiega Gentiloni - «si tratta di un progetto interessante che interessa il quadrante nord della zona del Poggino dove già ci sono già piccole e medie imprese, con un progetto di quasi 22 mln di cui 17 milioni dallo Stato con ammodernamenti di impianti sportivi, piste ciclabili, parcheggi, scuole e asili nidi ma quello che conta è che l'insieme di interventi, sostenuti anche con i progetti della Regione Lazio che ha indicato Zingaretti, possa produrre negli anni un cambiamento e potenziare le capacità di quest'area».


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