Urbanistica

Riforma Madia/2. Sui moduli unici normalizzazione (quasi) fatta. Ma il banco di prova è il regolamento edilizio

di Massimo Frontera

L'adozione dei moduli unici semplificati per l'edilizia privata viaggia ormai in discesa. Solo un paio di Regioni a statuto speciale (Sardegna e Friuli Venezia Giulia) stanno finendo di limare alcune norme per consentire ai Comuni del loro territorio di adottare l'intera gamma dei moduli unici semplificati previsti dalla riforma avviata dal dicastero per la Semplificazione edilizia, guidato da Marianna Madia. Riforma che - nel solo campo dei lavori di edilizia privata - impatta su circa 4 milioni di pratiche, secondo la proiezione Istat comunicata alla Funzione Pubblica. Stiamo parlando dei moduli per la comunicazione di inizio lavori (Cil), comunicazione inizio lavori asseverata (Cila), segnalazione certificata inizio attività (Scia), segnalazione certificata inizio attività alternativa al permesso di costruire. A questi si è aggiunta anche l'ultima versione della richiesta del permesso di costruire.

Una verifica puntuale sul rispetto della scadenza - fissata al 30 giugno scorso (tranne che per il permesso di costruire, la cui scadenza per l'adozione è fissata al 30 settembre prossimo) - è possibile solamente "dal basso", cioè bussando alla porta di ciascuno degli 8mila enti locali (e relativi Suap e Sue) per verificare se il "parco moduli" è stato rinnovato. In luogo di questa verifica (che comunque è in corso in modo capillare attraverso la rete delle professioni tecniche, e in particolare degli architetti) confortano i primi numeri presentati la scorsa settimana a Roma nel corso di un seminario presso la Funzione Pubblica (si veda anche altro articolo). Numeri che si riferiscono a un "carotaggio" effettuato su un campione di 257 comuni - di cui 112 capoluogo di provincia - verificando appunto l'adozione dei moduli nei rispettivi uffici.

Ebbene, 207 comuni su 257 risultavano in regola con gli schemi per l'edilizia e 216 su 257 risultavano in regola con i moduli relativi alle attività produttive. In sintesi, oltre il 70% dei comuni si è adeguato.
Un dato incoraggiante, se si considera appunto la scadenza del 30 giugno e l'estate di mezzo.
La macro statistica dei numeri del Formez dicono anche che i comuni (non capoluogo) del Centro, Sud e Isole sono stati più bravi di quelli del Nord (Est e Ovest) nell'adottare i moduli per l'edilizia, con tassi dell'89% (Sicilia), dell'88% (Centro Italia) e dell'85% (Sud) rispetto all'73% (Nord Ovest) e 64% (Nordest). Il primato viene replicato anche per i moduli presso i Suap, anche se qui il Nordest si piazza bene con un tasso dell'89 per cento (97% il Sud, 89% le Isole, 76% il Nordovest e 74% il Centro).

Se si guarda al campione dei soli 145 comuni non capoluogo, i numeri dicono appunto che i comuni del Centro e del Mezzogiorno sono stati mediamente più bravi del resto d'Italia. Ma c'è una spiegazione. L'adozione "tal quale" dei moduli approvati in conferenza unificata è più complessa nei territori tradizionalmente più attenti alla gestione del territorio, dove c'è stata anche una maggiore produzione di norme e regolamenti. Negli altri territori l'adeguamento è stato invece più semplice e - dunque - anche più rapido.
Un esempio è offerto dai tre casi di Napoli, Roma e Milano. Mentre nella Capitale e nel capoluogo partenopeo l'adozione dei moduli unici per le attività edilizie è stata deliberata puntualmente il 30 giugno, a Milano i moduli attualmente in vigore sono stati resi disponibili il primo settembre scorso. Lo slittamento è dovuto al fatto che la Regione è intervenuta (con la delibera n. 6894 del 17 luglio 2017) - per introdurre delle "personalizzazioni" agli schemi standard, al fine di renderli compatibili con le peculiarità regolamentari e normative del territorio che avevano una incidenza anche sulle procedure edilizie.
In ogni caso, Milano - a partire dalla regione Lombardia - ha più che recuperato, perché con lo stesso provvedimento del 1 settembre ( a valle della medesima delibera Lombardia del 17 luglio) ha anche anticipato l'adozione del nuovo permesso di costruire, prima della scadenza del 30 settembre.

I MODULI UNICI SUL PORTALE DEL COMUNE DI ROMA

I MODULI UNICI SUL PORTALE DEL COMUNE DI NAPOLI

I MODULI UNICI SUL PORTALE DEL COMUNE DI MILANO

Ma il vero banco di prova è ora l'attuazione, cioè l'effettivo utilizzo dei moduli, come pure delle regole ad essi legate. Il ministero della Funzione pubblica non si stanca di insistere sul fatto che l'innovazione non è solo formale, perché afferma il principio (europeo) del "once only". L'amministrazione, cioè non può chiedere certificati, atti e documenti che già possiede; come pure non possono più essere richiesti dati e adempimenti che derivano da "prassi amministrative", ma che non sono previsti dalla legge (es. certificato di agibilità dei locali per l'avvio di un ristorante o un' attività commerciale o produttiva).
Il rischio vero è che la "semplificazione" arrivi ai siti internet dei comuni ma che poi non riesca a passare attraverso gli sportelli e i funzionari pubblici che li gestiscono.

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