Urbanistica

Cipe/2. Altri 90 milioni alle «Aree degradate». Proroga al 30 settembre

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di Alessandro Arona

La seduta del Cipe in programma lunedì 7 agosto alle 16 assegnerà altri 90 milioni di euro, a valere sui fondi Fsc 2014-2020, al Piano «Aree degradate», quello per intenderci della legge di Stabilità 2015 che è stato sbloccato solo nel giugno scorso con la pubblicazione della graduatoria (46 progetti per 79 milioni di euro di finanziamento statale, si veda il servizio). È inoltre alla firma dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni (che avverrà probabilmente oggi), il Dpcm che sposta dal 31 luglio al 30 settembre il termine assegnato ai 46 Comuni beneficiari per firmare con Palazzo Chigi la convenzione sul medesimo piano "Aree degradate" (o piano periferie per i piccoli Comuni).

I fondi stanziati erano inizialmente 200 milioni di euro, con bando pubblicato il 30 ottobre 2015 e scadenza 30 novembre per la presentazione delle proposte.
Come noto il lavoro della Commissione nominata ad hoc è stato lungo e complesso, soprattutto per la vaghezza e la eterogeneità dei criteri di selezione. Nel frattempo i fondi sono stati ridotti da 200 a 79 milioni, per cui il Dpcm del 6 giugno 2017 con la graduatoria ha potuto finanziare solo 46 progetti su 451. L'Anci ha subito chiesto di finanziare altri progetti in graduatoria (le somme totali richieste sarebbero di 561 milioni di euro, un massimo di 2 milioni di euro a progetto). Il governo è dunque intenzionato ad accogliere subito questa richiesta, stanziando subito 90 milioni di euro con il Cipe del 7 agosto e poi eventuali altre risorse nella legge di Bilancio 2018 o dei fondi Fsc.

Comunque: il Dpcm del 6 giugno fissava il termine del 31 luglio per firmare le convenzioni (tra Comuni e presidenza del Consiglio) «relative al finanziamento e alla realizzazione dei progetti». Termine subito rivelatosi troppo stretto, tant'è che è stato prorogato di due mesi (il Dpcm dovrebbe essere firmato oggi, 7 agosto).

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