Urbanistica

Milano/2. L'accordo sulle sette aree ferroviarie vale 1,5 miliardi

di Sara Monaci

Dopo 15 anni di dibattito e vari accordi mancati, finalmente il Comune di Milano firma l'accordo con Ferrovie dello Stato per lo sviluppo urbanistico di sette scali ferroviari dismessi (più la stazione intermodale di Dergano): una riqualificazione che complessivamente riguarda quasi 1,3 milioni di metri quadrati. All'intesa partecipa anche la Regione Lombardia e Savills Investment Management (proprietaria di una porzione dello scalo Farini, supportata dalla Dla Piper).Il valore di tutta l'operazione, si stima, potrebbe essere tra 1,5 e 2 miliardi. Questa almeno l'aspettativa a Palazzo Marino. L'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran, che ha concluso la trattativa, si augura che «già con l'attuale giunta Sala si possano raccogliere i primi risultati, anche se si tratta di un'operazione che cambierà il volto di Milano nei prossimi venti anni».

I lavori per lo scalo Farini, il più grande, dovrebbero già partire fra 6 mesi, con un masterplan completato. Qualche cifra. Fs investirà 50 milioni, a cui si aggiungono 47 milioni di fondi statali finalizzati agli investimenti ferroviari nelle città (di cui 27 stanziati e 20 da stanziare), garantiti comunque da Fs. Questa prima tranche di risorse verrà destinata alla Circle line, un semi anello ferroviario che collegherà le sette aree migliorando la mobilità periferica di Milano.Fs poi venderà le aree, per una base d'asta che dovrebbe aggirarsi intorno ai 400 milioni, e le plusvalenze verranno divise fra i soggetti dell'accordo. Verranno poi pagati 130 milioni di oneri di urbanizzazione e altri 80 milioni di extraoneri. Il Comune guadagna il fatto che il 65% delle aree rimarrà verde (nella prima versione dell'accordo era il 50%); il 30% delle costruzioni sarà destinato all'housing sociale (prima era il 23%), mentre il 32% delle abitazioni non sarà residenziale ma destinato agli uffici. Scelta, questa, per evitare che il residenziale rimanga solo in periferia e che gli uffici si concentrino in centro.

La costruzione degli edifici e la loro vendita, sostiene l'assessorato all'Urbanistica, potrebbe dunque portare il valore dell'operazione a circa 1,5 miliardi.Ieri erano presenti alla firma dell'accordo il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, l'ad di Fs Renato Mazzoncini, il presidente di Sistemi Urbani Carlo De Vito e l'assessore lombardo ai Trasporti Alessandro Sorte. Mazzoncini sottolinea che «l'impegno di Fs nello sviluppo delle reti nelle città è significativo e a Milano c'è l'accordo principale». Sala ha ricordato che «entro fine mese il Consiglio ratificherà l'accordo, ma bisogna ricordare che i padroni di casa sono Fs, cosa di cui spesso nel dibattito cittadino ci dimentichiamo».

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