Urbanistica

Fondo di garanzia per spingere l'ecobonus, dopo lo stop del Mef i ministri ci riprovano

di Alessandro Arona

Per fare decollare davvero gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici è necessario spingere le banche ad anticipare ai proprietari il valore delle detrazioni fiscali e per far questo occorre mettere in campo un fondo di garanzia pubblico che copra le banche dal rischio di insolvenza.
A questa conclusione era già arrivato lo staff del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio (servizio), che nel settembre scorso aveva proposta questa misura, d'intesa con il vice-ministro dell'Economia Enrico Morando, ma la proposta è stata fermata dai tecnici del Ministero dell'Economia, e non è entrata nella legge di Bilancio, che si è limitata ad estendere non solo agli incapienti la possibilità della cessione, ma escludendo le banche e altri istituti finanziari. Si sperava nella Manovra di primavera, ma ancora nulla di fatto (servizio).

La novità è che il governo (i ministri) non ci ha rinunciato. Anzi, la proposta viene rilanciata e ufficializzata nella Strategia energetica nazionale (Sen, aggiornamento 2017) presentata il 10 maggio in Parlamento dai ministri dello Sviluppo economico Carlo Calenda e dell'Ambiente Gianluca Galletti (scarica il documento).

Per raggiungere - sostiene il documento Sen 2017 - gli obiettivi europei al 2030 post Parigi 2015 (mantenere l'1,5% di risparmio obbligatorio annuo da efficienza energetica, tagliare di almeno il 33% le emissioni di gas serra non Ets - Emission trading system - rispetto al 2005, portare le rinnovabili al 37% sui consumi complessivi, rispetto al 17,5 attuale), i due ministri propongono di spingere più di quanto sia stato fatto fino a oggi sul settore residenziale e sui trasporti.
Per il secondo si propongono incentivi/disincentivi più netti per il rinnovo del parco auto e una spinta più forte ai trasporti pubblici urbani ecosostenibili.
Per quanto riguarda il residenziale si cita la best practice tedesca: finanziamento ai privatri da parte di una banca nazionale per ricostruzione (KfW), sovvenzioni per nuove costruzioni e il rinnovo di edifici esistenti, finanziamento alla ristrutturazione, consulenza tecnica sugli edifici, addebito in bolletta.

Per l'Italia le proposte del Sen sono di revisionare il meccanismo delle detrazioni fiscali (spingendo quelle che producono piuù risparmio energetico; se ne parla da anni), introdurre un fondo di garanzia per gli eco-prestiti, introdurre il regime obbligatorio di risparmio anche in capo ai venditori di energia, introdurre misure specifiche per la riqualificazione edilizia ed efficienza energetica, anche nel social housing, per prevenire la povertà energetica (fenomeno che interessa 4.8 milioni di persone).

RIFORMA INCENTIVI (DETRAZIONI FISCALI ECOBONUS)
Si propone in particolare di:
1) Riorganizzare lo strumento in coerenza con i meccanismi di incentivazione per
l'antisismica e la ristrutturazione edilizia;
2) Introdurre massimali unitari di spesa per tipologia di intervento: limitazione dei costi di sistema per intervento;
3) Modulare la percentuale in detrazione in relazione al risparmio atteso dall'intervento: possibilità di premiare gli interventi più efficienti e orientare il meccanismo verso
interventi radicali sull'edificio (deep renovation) con miglior rapporto costo-efficacia;
4) Stabilizzare il meccanismo delle detrazioni fiscali
5) Estendere la portabilità del titolo al fine di agevolare coinvolgimento degli operatori anche istituti finanziari almeno per interventi radicali sull'edificio

FONDO DI GARANZIA PER LA CESSIONE DEL CREDITO
Il fondo - spiega il documento di Calenda e Galletti - offrirebbe garanzie per interventi di
efficienza energetica standard, senza necessità di valutazione puntuale dei singoli interventi da parte del soggetto finanziatore (la banca). Si tratterebbe allora di definire una «Lista degli interventi ammessi basata su parametri prestabiliti», redatta da un ente certificatore terzo (si pensa all'Enea) per ridurre il rischio operativo di progetto.

Il Fondo di garanzia (dimensionato in circa 50 milioni di euro per coprire interventi per un miliardo di euro) coprirebbe il rischio di insolvenza del proprietario dell'immobile. La portabilità del titolo ad istituti finanziari permetterebbe di ridurre ulteriormente la dimensione del fondo di garanzia.

La Strategia energetica nazionale (Sen)

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