Urbanistica

Patti per il Sud, finalmente Napoli: 13 macroprogetti per 630 milioni di euro

di Brunella Giugliano

Tredici macro progetti per un valore complessivo di 629,6 milioni, di cui 308 di risorse del Fsc 2014-2020. E' quanto prevede il Patto per lo sviluppo della Città metropolitana di Napoli, il penultimo ad essere siglato tra quelli previsti dal Masterplan per il Sud (all'appello manca solo Cagliari). Un accordo travagliato, che giunge al traguardo dopo un serrato confronto istituzionale, condizionato dai dissidi tra il Governo e il Comune di Napoli sul commissariamento di Bagnoli, mal tollerato dal primo cittadino Luigi De Magistris.

«Siamo molto soddisfatti – afferma il Sindaco – Si tratta di un buon esempio di cooperazione, avvenuta ai massimi livelli e che ha consentito di chiudere il Patto in tempi brevissimi, solo due settimane. I progetti intervengono sui bisogni reali delle comunità locali, individuati attraverso il dialogo con i cittadini».

Il premier Renzi ha aggiunto: «Le amministrazioni decidono e noi ci impegniamo a finanziare i progetti, stabilendo tempi certi, regole e priorità. Con il Masterplan vogliamo abbattere gli stereotipi legati al Sud. La città di Napoli è più grande di qualsiasi divisione politica, è la capitale del Mezzogiorno e non può restare indietro».

Le opere più consistenti riguardano la periferia di Napoli Est, spalmate su diversi ambiti del Piano e, in particolare, sul capitolo "Infrastrutture" (a cui sono destinati ben 339,8 milioni, circa il 54% dell'intero Patto) e su quello "Ambiente e Territorio" (248 milioni). Al macro quartiere sono dedicati in totale finanziamenti per circa 280 milioni. Essi serviranno, in parte, per il progetto Napoli Est 2.0 che prevede, per 40 milioni, la sistemazione delle aree verdi e la realizzazione del BRT, il trenino su gomma che partendo da San Giovanni a Teduccio raggiungerà Barra e Ponticelli fino a Volla. Stanziati, poi, ulteriori 20 milioni per il restauro degli edifici di archeologia industriale, denominati ex Corradini, a San Giovanni a Teduccio.

Sempre a Napoli Est, il Patto include il finanziamento dell'intervento chiamato "Restart Scampia «da periferia a centro della città metropolitana», per riqualificare il quartiere tristemente noto alle cronache e caratterizzato dalla presenza delle Vele, gli edifici di edilizia economica e popolare a forma di triangolo costruite nel 1962 a seguito alla Legge 167 e oggi simbolo di degrado e di disagio sociale. Proprio a Scampia l'amministrazione ha deciso di insediare la sede della nuova Città metropolitana. Qui, per il completamento degli interventi di rigenerazione urbana il Patto stanzia 39 milioni, mentre altri 31 serviranno per concludere la realizzazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Proprio la presenza dell'Università, i cui lavori sono già in corso, dovrebbe fare da volano allo sviluppo degli spazi circostanti. Sul quartiere, infatti, il Sindaco De Magistris punta molto: Scampia è anche al centro dello studio di fattibilità con cui il Comune si è candidato il 29 agosto scorso al bando nazionale per la riqualificazione delle periferie, nell'ambito del quale sono stati richiesti 30 milioni da utilizzare per l'abbattimento delle Vele A, C e D nonché per la riqualificazione dell'unico edificio destinato a restare in piedi, la Vela B, che ospiterà servizi e funzioni pubbliche.

Dal punto di vista ambientale, invece, sempre per la periferia orientale, con il Patto saranno finanziati gli interventi di bonifica dell'area (60 milioni) e l'adeguamento funzionale dell'impianto di depurazione di Napoli Est (89 milioni).

Scorrendo l'elenco delle opere, molte risorse dell'accordo Renzi-De Magistris sono destinate ai trasporti e, in particolare, al completamento della metropolitana cittadina. Sulla Linea 1 è finanziata, per 42,4 milioni, la tratta Capodichino - Di Vittorio (stazione di Capodichino esclusa) e la seconda uscita della stazione Materdei nel quartiere Sanità (6,9 milioni). Via libera anche all'officina di manutenzione dei treni a Piscinola (10 milioni) mentre, per accorciare i tempi di attesa in banchina (pari oggi a circa 7 minuti), nel Patto vengono messi a disposizione fondi per la progettazione, costruzione e immissione in rete di 12 elettrotreni (per un totale di 118 milioni), aggiuntivi ai 10 previsti con la gara già aggiudicata.

Per la Linea 6, invece, il Piano finanzia con 22,5 milioni il completamento della tratta Mergellina-Municipio e con 10 quello della tratta Mostra- Arsenale, compresa la progettazione del deposito - officina di via Campagna.

Nell'Asse "Ambiente e Territorio", una grossa fetta di finanziamenti, 84 milioni, è destinata alla riqualificazione degli edifici pubblici ed in particolare all'adeguamento antisismico e al risparmio energetico delle sedi pubbliche istituzionali e delle scuole. Proprio sull'edilizia scolastica, Renzi ha sottolineato che gli interventi di messa in sicurezza resteranno fuori dal Patto di stabilità e, rivolgendosi ai sindaci dei comuni ricadenti nella Città metropolitana, ha esortato: "Progettate sull'edilizia scolastica, ritagliate le risorse per la progettazione che sono minime e noi diciamo che tutto ciò che serve per l'edilizia scolastica resta fuori dal patto di stabilità". "Abbiamo avuto anni in cui si è smesso di progettare - aggiunge - perchè la filosofia dell'austerity ha portato a ridurre gli spazi. Il meccanismo non può andare avanti, senza progettazioni non avremo mai la fase due della gara e delle opere".

Tra le misure del Patto ci sono, poi, 20 milioni di incentivi ai privati per il restauro degli edifici del Centro storico Unesco. Essi serviranno a rifinanziare il progetto Sirena, il bando per l'erogazione di contributi a fondo perduto e defiscalizzazioni per il recupero dell'edilizia privata storica e no, a cominciare dalle facciate dei palazzi. Un intervento partito nel 2002 e arenatosi nel 2013 proprio per mancanza di finanziamenti. Nel corso di 10 anni, in particolare, Sirena ha consentito l'apertura di 200 cantieri per lavori nel campo della manutenzione edilizia e del restauro, generando quasi 300 milioni di interventi edilizi.
Infine, 10 milioni andranno al funzionamento della Città metropolitana e 12 alle misure finalizzate alla valorizzazione culturale della città, come le opere di consolidamento dell'Albergo dei Poveri e di valorizzazione delle scale storiche (5 milioni), ma anche per la costruzione del parco archeologico di piazza Municipio (8 milioni): progettato dall'archistar portoghese Aivaro Siza, avrà come principale attrazione le barche romane ritrovate durante i lavori di realizzazione della stazione del metrò e oggi conservate in un deposito nella periferia settentrionale.

Il Patto per Napoli

Patto per Napoli, gli interventi

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