Urbanistica

Ok del Governo alla nuova Scia unica semplificata: operativa entro il 1° gennaio 2017

di Massimo Frontera

La nuova Scia, come definita dal decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri, promette di semplificare la vita ai cittadini interessati. L'armonizzazione delle misure dovrà essere resa operativa entro il 1° gennaio 2017. La semplificazione si realizza soprattutto grazie al ribaltamento di una serie di oneri sulla struttura della Pa, invece che sul cittadino interessato. Quest'ultimo infatti non dovrà più produrre alcun documento che già sia in possesso della pubblica amministrazione. Inoltre, in caso di Scia plurima - cioè della presentazione di una Scia che presuppone altre segnalazioni - non dovrà farsi carico di altro, essendo la prosecuzione del procedimento - e il dialogo tra i vari uffici - a totale carico della Pa. Importante anche il fatto di aver chiarito che l'amministrazione può chiedere informazioni e documenti solo nel caso in cui ciò che è stato trasmesso dal richiedente non corrisponde a quanto richiede la Scia. Ed è espressamente vietata ogni richiesta di documentazione aggiuntiva.

Ricevuta obbligatoria, anche telematica
Il cittadino che invia una qualsiasi istanza, comunicazione o segnalazione, dovrà ricevere immediatamente una ricevuta - anche telematica - che attesta l'avvenuta presentazione dell'istanza (o comunicazione o segnalazione). A prevederlo è un nuovo articolo (18-bis) inserito nel testo della legge 241/1990, nuovo articolo che precede quello dedicato espressamente alla Scia, e che pure viene modificato.
La ricevuta dovrà indicare il termine entro cui - a seconda dei casi - la Pa è tenuta a rispondere, oppure dal quale si calcola il silenzio assenso oppure ancora da quando si concretizza l'avvio del procedimento. Non solo. Nel caso in cui l'istanza (o segnalazione o comunicazione) è presentata a un ufficio diverso da quello competente, scattano comunque i termini per vietare il proseguimento dell'attività, o anche per la formazione del silenzio assenso.

Scia plurima, ci pensa la Pa a comunicare
Se per un'attività soggetta a Scia servono altre segnalazioni o attestazioni o asseverazioni o notifiche, basta presentare un'unica Scia allo sportello unico dell'amministrazione interessata. Sarà poi la Pa a trasmette immediatamente la segnalazione alle altre amministrazioni interessate. Stessa cosa nel caso in cui la Scia è condizionata ad atti di assenso (o pareri o verifiche preventive) di altri uffici, ma l'eventuale termine per la convocazione della conferenza di servizi decorre dalla data di rilascio dei necessari provvedimenti.

Inadempienza
Ogni Pa dovrà pubblicare sul suo sito i moduli unici da utilizzare per la Scia. Moduli che dovranno essere adeguati alla recente novità del decreto che ha previsto anche l'indicazione del «domicilio digitale» per le comunicazioni con la Pa. Sul sito dovranno essere pubblicati: «l'elenco degli stati, qualità personali e fatti oggetto di dichiarazione sostitutiva, di certificazione o di atto di notorietà, nonché delle attestazioni e asseverazioni dei tecnici abilitati o delle dichiarazioni di conformità dell'agenzia delle imprese, necessari a corredo della segnalazione, indicando le norme che ne prevedono la produzione».
In caso di inadempienza, entra in scena l'amministrazione gerarchicamente superiore, la Regione nel caso dell'ente locale o lo Stato in caso di inadempienza della Regione. All'ente locale inadempiente la regione assegna un «congruo termine» entro il quale provvedere alla pubblicazione delle informazioni, poi interviene direttamente.

Madia: mappati 300 provvedimenti amministrativi
«La Scia unica - ha detto il ministro Marianna Madia durante la conferenza stampa seguita al Consiglio dei ministri - rappresenta una nuova stagione di diritti per cambiare davvero il rapporto tra il cittadino e la Pa. La complessità della gestione dei rapporti con l'amministrazione non è più in capo al cittadino o all'impresa ma in capo all'amministrazione. Con questa norma chiariamo quali regole seguire per fare determinate cose». In un apposito documento, il ministero della semplificazione ha inoltre riferito che sono stati «mappati 300 provvedimenti amministrativi», per ciascuno dei quali è stato chiarito quali autorizzazioni, certificazioni o titoli siano necessari.

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