Urbanistica

Legge sul consumo di suolo, parte dopo il ballottaggi l'esame decisivo a Palazzo Madama

di G.La.

Il Ddl sul consumo di suolo sta per riaffacciarsi sulla scena dei lavori parlamentari. Dopo la sofferta approvazione alla Camera e una pausa tecnica di qualche settimana, allungata dalla scadenza elettorale delle amministrative, il provvedimento si appresta a riprendere il suo percorso al Senato. Le commissioni Ambiente e Agricoltura di Palazzo Madama entro fine mese faranno ripartire la discussione sul testo, indicando i relatori e avviando un ciclo di audizioni. Ma i tempi per chiudere non saranno brevi, anche perché sul tavolo ci sono due questioni piuttosto complesse: il coordinamento con le nuove norme del Codice appalti e l'attivazione di un pacchetto di bonus fiscali per la rigenerazione urbana. Tanto che, addirittura, il provvedimento potrebbe bloccarsi.

Stefano Vaccari, senatore del Partito democratico e membro della commissione Ambiente del Senato, spiega: «Avevamo diversi provvedimenti in coda e non abbiamo potuto calendarizzare il Ddl immediatamente, ma riprenderemo la discussione dopo la pausa per i ballottaggi». Quindi, il delicato Ddl sarà calendarizzato a partire dalla settimana del 20 giugno e, in quella sede, sarà impostato il lavoro successivo. Il primo passaggio sarà l'indicazione dei relatori basata, come spiega ancora Vaccari, su una precisa ripartizione: «Uno della commissione Ambiente e l'altro della commissione Agricoltura. Uno del Pd e l'altro di un partito della maggioranza». I tempi per arrivare a una discussione nel merito saranno, però, piuttosto lunghi. Si partirà da un ciclo di audizioni, per poi passare all'esame del testo, che dovrà affrontare soprattutto un paio di punti rimasti in sospeso nella discussione a Montecitorio.

La Camera, infatti, in diversi passaggi dove sono previste eccezioni alle regole generali ha sostituito il riferimento agli insediamenti e alle infrastrutture strategiche e di preminente interesse nazionale con quello alle infrastrutture e agli insediamenti prioritari di cui alla parte V del nuovo Codice appalti. Un coordinamento formale con effetti sostanziali. Il Dlgs 50/2016, infatti, individua un ambito più circoscritto rispetto alla vecchia definizione. Di fatto, alcune infrastrutture potrebbero restare escluse. E non è il solo problema. L'altro obiettivo chiave sarà il potenziamento degli incentivi alle operazioni di rigenerazione. Sul punto, infatti, il disegno di legge è piuttosto generico e non stimola le operazioni di recupero delle aree dismesse con lo strumento che, secondo tutti gli operatori, è nettamente il più efficace: i bonus fiscali.

Ascoltando gli addetti ai lavori, sembrano invece risolte, almeno nei passaggi più rivevanti, le due questioni che hanno impegnato per mesi le commissioni Ambiente e Agricoltura della Camera: la definizione di consumo di suolo e la fase transitoria. Il compromesso uscito da Montecitorio sarà blindato nel prossimo passaggio. Anche se non è detto che la legge riesca ad andare in porto. Restano, infatti, molte perplessità sull'impianto complessivo della riforma, soprattutto da parte di Regioni e Comuni: tutta la loro programmazione urbanistica risulterà molto limitata dalla nuova legge

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