Urbanistica

Expo, un commissario per guidare i progetti di riconversione per il dopo-evento

di S.Mo.

Si torna a parlare della possibilità di un commissario del governo per il dopo-Expo. E questa volta sembrerebbe la volta buona. È un argomento a cui starebbe lavorando l’esecutivo, in particolare il ministero dell’Agricoltura, che nel periodo dell’Expo è stato il punto di riferimento a Roma per l’evento universale. Anche gli attuali vertici di Palazzo Marino sarebbero d’accordo.

A Milano l’uomo considerato più adatto a ricoprire questo ruolo è Gianni Confalonieri, attuale responsabile delle Relazioni istituzionali, pilastro di Palazzo Marino durante l’amministrazione Pisapia e ora sostenitore del candidato del centrosinistra Giuseppe Sala.

L’arrivo di Confalonieri ai vertici del progetto del dopo-Expo a Milano non sorprenderebbe nessuno, se si considera che proprio mentre Sala era commissario unico dell’Expo, lui ricopriva il ruolo di sub-commissario. Confalonieri, 64 anni e un’esperienza di senatore alle spalle (per Rifondazione comunista) è l’uomo che nell’ombra, evitando i palcoscenici e limitando al massimo le dichiarazioni ufficiali, ha tessuto le relazioni tra Palazzo Marino e il governo Renzi, tramite il legame con il ministro Maurizio Martina, maturato negli anni in cui quest’ultimo ricopriva in Regione Lombardia il ruolo di capogruppo del Pd, oltre che di segretario regionale del partito. Confalonieri ha coordinato anche il progetto degli eventi di “Expo in città”, guidando una squadra che ha lavorato solo a questo per un anno, e, cosa ancora più gravosa, controllato che le infrastrutture arrivassero a termine o almeno partissero (dalla Zara-Expo alla metro 4, attualmente in cantiere).

Ovviamente a Milano c’è da aspettare il cambio di guardia. Con le amministrative del 5 giugno cambierà la giunta. Se dovesse vincere il centrosinistra, è possibile che Confalonieri rimanga al suo posto, a capo delle Relazioni istituzionali, e che poi diventi commissario. I due ruoli sarebbero compatibili. Ma non è escluso che la sua nomina a commissario possa avvenire anche prima.

Per quanto riguarda la società Arexpo, i lavori proseguono con la squadra messa in piedi da poco. L’arrivo di un commissario non altererebbe gli equilibri. Ci sono quindi l’ad Giuseppe Bonomi, con il presidente Giovanni Azzone, a gestire il sito e l’arrivo dei laboratori dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova, delle aziende e, nel caso, dell’università Statale di Milano.

Un commissario servirebbe a coordinare le volontà dell’esecutivo, del Comune e della Regione, soprattutto pensando che il Mef entrerà nella società Arexpo tra agosto e settembre. E servirà anche a facilitare il reperimento di risorse e il controllo dei tempi.

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