Urbanistica

Ddl consumo di suolo al rush finale, si allargano le deroghe al divieto di occupazione di terreni

di Giuseppe Latour

Disegno di legge sul consumo di suolo a un passo dal traguardo. Oggi (mercoledì 4 maggio) potrebbe essere la giornata decisiva per completare il percorso del Ddl che punta a contingentare la realizzazione di nuove costruzioni nel nostro paese. Il condizionale è d'obbligo, visti i molti stop che il testo ha dovuto incassare negli ultimi mesi. Ma ieri Montecitorio è riuscita a chiudere quattro degli undici articoli del provvedimento: con un'intera giornata di lavori parlamentari davanti, il traguardo pare davvero vicino. Ieri i deputati si sono concentrati principalmente sulle definizioni, andando a fissare nuove deroghe: tra queste, spicca quella per le aree funzionali all'ampliamento delle attività produttive esistenti. Sono anche state contingentate le compensazioni ambientali, previste in caso di consumo di nuovo suolo: dovranno essere proporzionate all'intervento. Oggi saranno sciolti gli ultimi nodi sul periodo transitorio.

«Puntiamo a chiudere il provvedimento nella giornata di mercoledì», spiega il relatore del provvedimento Massimo Fiorio. Insomma, tra ieri e oggi maggioranza e Governo hanno messo in campo una netta accelerazione, con lo scopo di portare finalmente a casa il disegno di legge, dopo un percorso durato mesi. Le correzioni programmate riguardano soprattutto due passaggi: le definizioni, inserite all'inizio, e la fase transitoria, alla fine, per venire incontro.
Sui due punti sono arrivati emendamenti dei relatori e delle commissioni. Ieri l'Aula è andata parecchio avanti, grazie anche all'impegno della relatrice Chiara Braga, portando a casa metà del testo, fino all'articolo 4.

Tra le modifiche più significative, vanno segnalate quelle ai primi due articoli. Un passaggio, in particolare, ha rivisto la definizione di superficie agricola. Non ricadono in questa nozione e, quindi, nelle stringenti maglie del disegno di legge sul consumo di suolo "le aree funzionali all'ampliamento delle attività produttive esistenti", oltre ai lotti interclusi, piccole aree comprese tra opere già esistenti, e alle aree "ricadenti nelle zone di completamento destinate prevalentemente a interventi di riuso e di rigenerazione". Le deroghe ai principi del Ddl, in sostanza, si allargano.
Un'altra integrazione coordina la prima parte del disegno di legge con le regole del Codice appalti, prevedendo che la nozione di infrastrutture prioritarie sia agganciata al nuovo Dlgs n. 50 del 2016. In sostanza, quindi, si farà riferimento al nuovo Documento di programmazione pluriennale (da definire). Questo, in teoria, potrebbe allargare il perimetro di questa deroga. Ancora, nel concetto di compensazione ambientale, prevista in seguito agli interventi di consumo di suolo, è stata inserita la nozione di proporzionalità "rispetto all'entità dell'intervento stesso". Non sono, comunque, mancate la polemiche del Movimento 5 Stelle, che contesta il nuovo impianto della legge: con il passare dei mesi avrebbe perso di vista l'intento di bloccare il consumo di nuovo suolo.

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