Urbanistica

Periferie, ecco il bando con i 500 milioni per i Comuni: solo progetti definitivi e aderenti al Prg

di Massimo Frontera

È ormai definito lo schema di bando per contribuire con 500 milioni a progetti presentati dai comuni per la «riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie». Il bando - con il relativo Dpcm di approvazione - deve fare un passaggio in conferenza unificata, prima di poter essere pubblicato. Lo schema di bando non reca la data di scadenza delle domande. Vi è però indicata la data del 31 maggio entro la quale «con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sono individuati i progetti da inserire nel Programma ai fini della stipulazione di convenzioni o accordi di programma con gli enti promotori dei progetti medesimi». Potranno partecipare al bando solo le città metropolitane e i comuni capoluoghi di provincia.

Progetti pronti (o quasi)
Diciamo subito che il bando privilegia i progetti in stato avanzato. Tra i requisiti per l'ammissibilità è infatti espressamente e chiaramente indicato che «al momento della presentazione della domanda a pena di ammissibilità», i progetti devono «essere stati approvati come progetti definitivi o esecutivi», in base al vigente codice appalti. Inoltre i progetti devono «essere conformi con le previsioni dello strumento urbanistico vigente». Non solo. Se il progetto prevede più lotti funzionali, questi devono «essere autonomamente fruibili» (requisito da dimostrare con una relazione tecnica). I progetti vanno attuati tramite lo strumento della convenzione oppure dell'accordo di programma.

Priorità ai progetti cofinanziati al 25% (da privati o altre Pa)
La conferma che il bando privilegia progetti a uno stadio di estrema maturazione arriva dalla lettura dei criteri di valutazione dei progetti. Criteri in base ai quali sarà assegnato il punteggio che determinerà la posizione nella graduatoria nazionale.
La «tempestiva esecutività degli interventi» è il primo punto della lista e sarà premiata con un massimo di 25 punti. Stesso punteggio massimo sarà attribuito ai progetti in grado di «attivare sinergie tra finanziamenti pubblici e privati, laddove il contributo finanziario di questi ultimi sarà pari almeno al 25% dell'importo complessivo necessario alla realizzazione del progetto proposto». Scendendo nella graduatoria del punteggio c'è l'elemento della «fattibilità economica e finanziaria, e coerenza interna del progetti anche con riferimento a singoli moduli funzionali», caratteristica che potrà fruttare al massimo 20 punti.
Altri 20 punti (al massimo) andranno ai progetti che si caratterizzano per «qualità e innovatività sotto il profilo organizzativo, gestionale, ecologico ambientale e architettonico».
All'ultimo posto - premiato con massimo 10 punti - c'è la «capacità di innescare un processo di rivitalizzazione economica, sociale e culturale del contesto urbano di riferimento».

Invio telematico, max 18 milioni per progetto
Le candidature dovranno essere inviate per posta elettronica alla casella Pec "programma.periferieurbane@pec.governo.it". A ciascun progetto potrà essere assegnato un finanziamento fino a 18 milioni di euro. Se tutti i progetti finanziati ricevessero questo importo la graduatoria vedrebbe al massimo 27 progetti approvati. Contestualmente alla candidatura andrà specificato «il limite di finanziamento pubblico al di sotto del quale il soggetto proponente è in grado di garantire comunque la fattibilità dell'intervento, facendo ricorso a risorse proprie o a finanziamenti privati, o ridimensionando l'iniziativa assicurando l'efficacia dei risultati parziali in questo modo conseguibili».

Il nucleo di valutazione dei progetti
La graduatoria sarà definita in base all'istruttoria a cura dell'apposito nucleo per la valutazione dei progetti, incardinato a Palazzo Chigi, che sarà convocato entro sette giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle domande. Nella prima seduta, si legge nel Dpcm di approvazione del bando saranno definite le modalità operative del Nucleo di valutazione «nonché gli ulteriori criteri di valutazione dei progetti».
Anticipazione del 20% (su richiesta)
Relativamente ai progetti che accederanno alla graduatoria finale sarà possibile anticipare al comune una quota di finanziamento di massimo il 20 per centro. Questi soldi dovranno essere rendicontati entro 4 mesi. Prima di individuare i progetti, un Dpcm dovrà definire le regole per il monitoraggio degli interventi. I progetti "finalisti" saranno approvati con apposito Dpcm (uno o più).

No al consumo di suolo
Il bando specifica anche cosa si intende per "periferie". Sono «aree urbane caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale, degrado edilizio e carenza di servizi». Nel bando non si fa cenno a parametri o indicatori per "misurare" la marginalità o il degrado. Si specificano invece le «tipologie di azione» in cui si potranno inquadrare gli interventi «da attuarsi senza ulteriore consumo di suolo».

Il testo dello schema di bando

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