Urbanistica

Lombardia, nella legge sul suolo debutta l'«invarianza idraulica» per le nuove costruzioni

di Massimiliano Carbonaro

Trattenere più acqua possibile nel suolo e impedire la realizzazione di abitazioni su terreni che si trovano in prossimità di corsi d'acqua: la Regione Lombardia ha approvato una nuova legge dal titolo "Revisione della normativa regionale in materia di difesa del suolo, di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e di gestione dei corsi d'acqua" che vuole essere una revisione organica della normativa sulla difesa del suolo, sulla prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico, della gestione dei corsi d'acqua.

Il testo è stato approvato dal Consiglio regionale con 40 voti a favore e 21 contrari e diventerà legge con la pubblicazione del Burl, ma per la sua piena operatività bisognerà attendere che la Giunta regionale approvi in 180 giorni una serie di regolamenti attuativi che poi a loro volta dovranno essere recepiti dalle amministrazioni comunali che hanno sei mesi di tempo.


La nuova norma prevede che per le nuove costruzioni si dovrà tenere conto anche dell'acqua piovana che potrebbe andare in fiumi e torrenti provocando aumenti considerevoli di volumi d'acqua, quindi prevede un esame preliminare dei rischi idrogeologici. Il testo introduce infatti il concetto di invarianza idraulica per cui nella realizzazione di nuove case, industrie, parcheggi o strade, ma anche – dove possibile – negli interventi di riqualificazione, non si deve peggiorare il deflusso verso i fiumi delle acque rispetto alle condizioni dell'area. Per controbilanciare le eventuali nuove costruzioni sono state inserite vasche volano, pozzi filtranti, tetti verdi,superfici che aiutino l'assorbimento dell'acqua nel terreno.

«Il nuovo testo non cambia molto le cose per i Comuni – spiega il relatore della legge Roberto Anelli, Lega Nord – è una normativa a cui devono essere affiancati una serie di regolamenti che dovranno essere recepiti. La vera novità è più per i consorzi e i corpi forestali che dovranno riorganizzarsi. E poi il discorso dell'invariante idraulica che però per quanto riguarda le ristrutturazioni in ambito urbano dipenderà dalle situazioni e dal contesto».

Nel dettaglio, con l'entrata in vigore delle nuove norme in seguito alla pubblicazione della legge sul Burl, diventerà progressivamente obbligatorio il rispetto di alcuni parametri idrologici e idraulici in qualsiasi intervento di trasformazione territoriale e edilizia. Le nuove trasformazioni urbanistiche d'uso dei suoli dovranno prevedere adeguate opere per il trattenimento locale delle acque di pioggia al fine di diminuire o non aggravare ulteriormente il contributo di deflusso di acque bianche verso le reti di raccolta che la trasformazione urbanistica induce. Il progetto di legge interviene quindi sul tema della polizia idraulica, introducendo l'obbligo per i gestori di reti tecnologiche e infrastrutturali, di comunicare le informazioni georeferenziate delle reti di propria competenza, per individuare le interferenze con il reticolo idrico.

«In Lombardia - dichiara l'assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo della Regione Lombardia Viviana Beccalossi - nessuno potrà più costruire edifici in terreni prossimi ai corsi d'acqua. E' questo uno dei principi più importanti contenuti nella nostra nuova legge».

Gli stanziamenti. La legge prevede anche uno stanziamento di circa 15 milioni di euro per la manutenzione dei corsi d'acqua nel prossimo triennio e di circa 11 milioni di euro per il sistema dei Navigli e delle idrovie collegate. La normativa insiste sul potenziamento della manutenzione dei corsi d'acqua, delle opere esistenti e del territorio in genere, nella consapevolezza che mantenere in efficienza un'opera idraulica esistente ha un costo due volte inferiore rispetto alla sua ricostruzione o ripristino. "L'altro aspetto importante – ha aggiunto – riguarda le possibili interferenze sui reticoli idrici. Un ponte che scavalca un fiume deve pagare un canone a tutti gli effetti di scavalcamento, così come fanno o dovrebbero fare le infrastrutture sotterranee. Purtroppo non avendo una banca dati aggiornata, ma ora la si farà, dovremmo andare ad recuperare gli abusivismi che ad oggi ci danno un mancato introito di 25 milioni di euro annui secondo le stime mentre ne recuperiamo solo 4 milioni. Questo rappresenta anche un sistema per bloccare l'abusivismo". Per il triennio 2016-2018, vengono quindi impegnati 1 milione di euro per l'integrazione e l'aggiornamento dei sistemi informativi per la polizia idraulica, 2 milioni di euro per la progettazione degli interventi di difesa del suolo di competenza regionale e fino ad un massimo di 11 milioni di euro per interventi di completamento e ammodernamento di opere riguardanti le vie navigabili e i porti della navigazione interna.

Positivo il commento di Legambiente : «Ci pare una buona normativa - dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia- che, a dispetto di quanto ha fatto finora Regione Lombardia, soprattutto con la legge n.31, pone un freno alle edificazioni, in particolare lungo i fiumi, zone sensibili e maggiormente a rischio idrogeologico. Adesso ci aspettiamo che si prenda atto della limitatezza del suolo, prima ancora di arrivare a dover fare i conti con i danni che sono conseguenza di una legge fin troppo permissiva verso le costruzioni».

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