Urbanistica

Stadi/2. Napoli, in arrivo mutuo Ics da 20 milioni per la messa a norma del San Paolo

di Brunella Giugliano

Sarà realizzato dal Comune di Napoli il restyling dello Stadio San Paolo. L'amministrazione di Palazzo San Giacomo, infatti, è pronta ad accendere un mutuo da 20 milioni con il Credito Sportivo per i lavori di consolidamento e messa in sicurezza della struttura. L'obiettivo è dotare il capoluogo partenopeo di un impianto sportivo sicuro e agibile che possa ospitare competizioni di rilievo internazionale, possibilità oggi preclusa per il mancato adeguamento ai regolamenti Uefa.
«Le condizioni dello stadio San Paolo – commenta l'assessore allo sport Ciro Borriello - sono pessime. L'ultimo intervento di ristrutturazione risale al 1990 e i lavori non sono più procrastinabili».
Nei giorni scorsi i tecnici del Comune e i rappresentati del Coni e del Credito Sportivo hanno svolto un sopralluogo nella struttura per verificare lo stato dei luoghi. Un'analisi preliminare propedeutica all'erogazione del mutuo.

«Sono state individuate le necessità impellenti- continua Borriello - e cioè la ristrutturazione del sistema di servizi igienici, in tutto 54 bagni, la sostituzione delle sedute, non omologate agli standard del regolamento Uefa, il rifacimento degli impianti di illuminazione, elettrico e anti-incendio e del sistema termico, l'ammodernamento della copertura, la riattivazione dell'anello inferiore della Curva A, chiuso da settembre scorso».

L'assessore traccia anche un primo cronoprogramma degli interventi: «Agli inizi di marzo – commenta - presenteremo il progetto preliminare al Coni, per poi passare a quello definitivo. Contiamo di bandire la gara d'appalto agli inizi di giugno e cominciare i lavori nei mesi estivi».
Con il progetto di massima approvato dal Coni, il Comune potrà deliberare in giunta la richiesta di mutuo. A quel punto sarà il Credito Sportivo a dover disporne l'erogazione per consentire a Palazzo San Giacomo di proseguire il percorso individuato. I lavori dovrebbero avere una durata di due anni.
«Il Credito Sportivo – aggiunge Borriello- offre alcuni vantaggi importanti, come tassi inferiori all'1% e una restituzione delle somme erogate spalmabile anche in dieci anni. L'accensione del mutuo è possibile malgrado le difficoltà finanziarie di Palazzo San Giacomo, poiché si tratta di un'operazione destinata ad un investimento che mira al risparmio. L'amministrazione comunale, infatti, spende circa un milione di euro l'anno per la manutenzione straordinaria della struttura».

Una soluzione, insomma, che consentirà di superare uno stallo che dura ormai da anni e di smorzare i dissidi con il presidente della Società Calcio Napoli, Aurelio De Laurentiis. Quest'ultimo, infatti, sulla scorta della Legge 147/2013, che consente per le strutture sportive di rilevanza economica di attivare percorsi di cogestione pubblico- privata, a luglio scorso aveva presentato al Comune uno studio di fattibilità per il nuovo San Paolo. Esso prevedeva che la struttura esistente fosse trasformata in un impianto moderno, riducendone la capienza e inserendo nuove strutture e servizi commerciali. Il tutto per un investimento privato di circa 20 milioni, a fronte di una concessione della durata di 99 anni.
Condizioni che però non sono piaciute al sindaco Luigi De Magistris che, tre mesi dopo, ha rispedito al mittente il documento con diverse controdeduzioni, invitando il patron del Napoli ad apportare dei correttivi sostanziali. Ad iniziare dalla capienza della struttura che la Società aveva individuato in 41mila posti (oggi ne sono 60 mila), mentre il Comune non vuole che si scenda sotto la soglia dei 50mila.
«Le osservazioni – afferma l'assessore Borriello- sono state oggetto di una delibera di giunta del 31 ottobre scorso. Oltre che sulla riduzione della capienza, perplessità ci sono soprattutto sotto il profilo economico. La proposta, infatti, prevede, a fronte dell'esecuzione delle opere, la concessione esclusiva dell'impianto per 99 anni senza alcun canone al Comune. Una condizione impraticabile, poiché si tratterebbe di una concessione quasi gratuita. Oggi la Società Calcio Napoli versa al Comune un canone annuo di 800mila euro».

Il Comune aveva dato a De Laurentis 45 giorni di tempo per fare le sue osservazioni, ma queste non sono mai pervenute. Da qui la decisione di far decadere lo studio di fattibilità e di fare i lavori in proprio.
«Al di là dell'accordo con De Laurentiis – conclude l'assessore- ci siamo resi conto che l'iter con il privato, secondo quanto previsto dalla Legge 147, avrebbe richiesto tempi troppo lunghi per le condizioni in cui versa lo stadio: 4 mesi per la progettazione definitiva, 270 giorni per l'acquisizione dei pareri degli enti coinvolti e solo dopo la gara d'appalto. Ovviamente se De Laurentiis mostrasse interesse ad occuparsi dell'intervento e volesse intervenire ad adiuvandum nel progetto di Palazzo San Giacomo, ne saremmo ben lieti».

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