Urbanistica

Efficienza, caos normativo: molte regioni ancora sprovviste di regole sulle prestazioni energetiche

di Giuseppe Latour

Caos normativo sulle leggi per l'edilizia sostenibile. È quanto emerge dalla mappa composta da Legambiente e dai sindacati di categoria (Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil), contenuta nella ricerca presentata ieri a Roma. Sono ancora moltissimi i territori sprovvisti (o quasi) di regole sulle prestazioni energetiche degli edifici. In Italia ci sono almeno una decina di casi, che comprendono aree strategiche come il Lazio, la Toscana, la Campania e il Veneto. E, se guardiamo alle norme sulla certificazione energetica, la situazione peggiora, perché le Regioni si muovono in ordine sparso. Spesso mancano sistemi di controlli e sanzioni e, comunque, ognuno organizza l'accreditamento in maniera differente.

Se guardiamo al quadro normativo regionale, fondamentale per l'applicazione delle norme in materia di sostenibilità, la situazione è caratterizzata da alti e bassi. «Tra le diverse realtà – spiega l'analisi - emergono infatti notevoli differenze in materia di prestazioni energetiche». Ognuno fa a modo suo. Alcune Regioni, infatti, hanno emanato provvedimenti che introducono significativi cambiamenti rispetto alle norme nazionali. In altre, invece, è stata intrapresa la strada delle indicazioni non cogenti, con semplici linee guida sulla bioedilizia. In altre ancora, infine, si sono approvate normative che semplicemente promuovono l'edilizia sostenibile.

Per analizzare il quadro, allora, la ricerca considera alcune categorie. La prima riguarda il rendimento e l'efficienza energetica degli edifici. «Qui spiccano alcune realtà: le province autonome di Trento e Bolzano, la Lombardia, il Piemonte, l'Emilia Romagna, la Liguria e la Valle d'Aosta». In queste aree del paese sono in vigore ormai da tempo delle norme che impongono un limite massimo alla trasmittanza termica delle pareti esterne e una percentuale minima di schermatura delle superfici vetrate (il 50% in Emilia-Romagna ed il 70% in Liguria, Lombardia e Piemonte) per ridurre gli effetti del soleggiamento estivo. Sempre in Emilia Romagna i requisiti minimi obbligatori richiesti includono anche le prestazioni per la climatizzazione invernale ed il rendimento medio stagionale dell'impianto termico. Per quanto riguarda i limiti di trasmittanza delle pareti esterne i requisiti più restrittivi sono da individuare in Alto Adige e Trentino.

Su questi punti altre Regioni non hanno ancora legiferato e sono in forte ritardo; in Puglia, Campania, Lazio, Toscana e Veneto, Regioni importanti per il settore edilizio e per numero di abitanti, sono presenti solamente linee guida sull'edilizia sostenibile, che promuovono ed incentivano il risparmio energetico senza imporre dei limiti. Ma c'è anche chi fa peggio. In tutte le altre Regioni non esistono nemmeno norme che indichino dei livelli di riferimento e viene fatta soltanto una promozione generica sull'isolamento termico e sui temi del risparmio energetico.

Senza dimenticare la questione della certificazione energetica. Al momento, sono in vigore sistemi molto diversi nelle varie Regioni, con differenze sensibili per quanto riguarda l'accreditamento dei certificatori, i controlli e le sanzioni da applicare. Un caso a parte è costituito dalla provincia di Bolzano. Qui un decreto ha introdotto la certificazione energetica obbligatoria e definito i valori massimi di fabbisogno di calore annuale per riscaldamento negli edifici di nuova costruzione. La Provincia di Trento rappresenta un altro esempio estremamente positivo perché impone per gli edifici di nuova costruzione la dotazione dell'attestato di certificazione energetica, che viene rilasciata da un tecnico qualificato.

«È importante segnalare – prosegue la ricerca - Liguria, Lombardia e Piemonte che prevedono controlli e sanzioni sia in fase di edificazione sia successivamente alla realizzazione degli edifici. Si tratta di un aspetto fondamentale che molto spesso ed in molte Regioni non viene affrontato». Con la legge in vigore in Piemonte vengono sanzionati anche i proprietari degli immobili in cui non sono stati installati impianti solari termici integrati nella struttura edilizia, con una multa tra i 5mila ed i 15mila euro. In Lombardia, invece, la sanzione economica in caso di mancanza dell'allegato energetico nelle compravendite e nei nuovi edifici varia tra i 2.500 ed i 10mila euro. In Emilia Romagna i controlli vengono effettuati su un campione rappresentativo degli edifici, pari a circa il 5% del totale.

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