Urbanistica

Sesto San Giovanni: con la revisione dell'accordo sulle aree Falck via libera alla Città della Salute

di Massimiliano Carbonaro

Con l'atto integrativo all'accordo di Programma la Città della salute di Sesto San Giovanni può finalmente decollare inserendosi perfettamente all'interno delle aree Falck: nei giorni scorsi il Comune lombardo, la Regione Lombardia e la proprietà dell'area da 1,5 milioni di mq (la MilanoSesto spa di Davide Bizzi) si sono ritrovati per la modifica al piano di intervento firmato nell'agosto del 2013 che mira alla riqualificazione delle ex acciaierie armonizzando il progetto con il super polo sanitario che raggruppa insieme l'Istituto Nazionale dei Tumori e l'Ospedale Besta che verrà realizzato sul progetto preliminare firmato da da Renzo Piano Building Workshop che per altro ha anche curato il Masterplan del recupero dell'intero complesso Falck.

L'atto integrativo trova posto per la Città della Salute che non era prevista nella prima stesura dell'accordo all'interno delle aree Falck spostando una parte degli insediamenti commerciali fissati originariamente più a Nord e modificando la viabilità così da garantire una maggiore accessibilità al centro medico. In questo modo viene meglio compattato il parco e soprattutto le funzioni commerciali e per il tempo libero che verranno collocati all'interno dell'ex altoforno, il T5, il cui scheletro troneggia ancora dentro le ex acciaierie. Si sancisce in questo modo come la Città della Salute e della Ricerca sia il vero fulcro e il motore, pubblico, del ridisegno di tutta la zona, rappresentando anche il primo progetto a partire.

Si tratta in fondo di un intervento nel complesso faraonico che prevede all'interno delle aree Falck quasi 500mila mq di slp di edilizia residenziale libera e altri 120mila di social housing, più 150mila mq circa di terziario oltre ad un parco da 500mila mq di superficie. "L'atto integrativo, divenuto necessario in seguito all'Accordo di programma sottoscritto nel 2013, che prevede l'inserimento della Città della Salute – ha commentato l'assessore al Post Expo e alla Città metropolitana di Regione Lombardia Francesca Brianza - permetterà di creare una cabina di regia che gestirà con efficacia le ricadute economico-territoriali derivanti dalla valorizzazione della vasta area industriale oggi dismessa". L'accordo inoltre prevede il potenziamento della mobilità e dei trasporti, la promozione degli interventi di housing sociale, l'insediamento nelle aree Falck di attività ad alto contenuto scientifico e tecnologico sinergici alla Città della Salute, senza dimenticare la valorizzazione degli immobili di valenza archeologico-industriale.

Per il sindaco di Sesto San Giovanni "ora il percorso per la riconquista delle aree ex Falck da parte della città ha compiuto un deciso passo in avanti". La tempistica di realizzazione prevede la conclusione della struttura medica per il 2021, intanto sono già cominciate le bonifiche del comparto (ma si discute sui costi lievitati fino a 400 milioni di euro) ed è stata assegnata ad aprile scorso la gara per la sua costruzione dopo lo stop di un anno (era stata bloccata a maggio del 2014 dalla Guardia di finanza) per i guai giudiziari che avevano coinvolto anche i vertici di Infrastrutture lombarde, il braccio operativo e tecnico della Regione Lombardia. La gara risale al febbraio del 2013 dopo che si è deciso che la Città della salute sarebbe sorta sulle aree Falck una volta che è stata scartata Milano e appunto si basava sul progetto preliminare griffato da Renzo Piano. Ad aggiudicarsi l'appalto è stata una cordata guidata da Società Italiana per Condotte d'Acqua e l'inizio dei lavori è previsto nel 2016.

Il costo dell'intervento è di 323 milioni di euro di cui 276 (l'85%) pubblici con una concessione di 30 anni e una remunerazione per il privato grazie ai canoni. La struttura medica verrà costruita su un'area di 130mila mq e dovrà ospitare 650 posti letto dedicati ai degenti e un albergo legato all'ospedale da 50 letti. Il sistema architettonico del complesso prevede una serie di piastre su tre livelli, di cui due interrati per la logistica e gli impianti ed un livello fuori terra destinato ad ospitare le funzioni ambulatoriali, più 5 corpi destinati alla degenza sovrapposti alla stessa struttura principale.

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