Urbanistica

Dissesto, Galletti: risorse solo per i progetti cantierabili - La Lombardia verso l'«invarianza idraulica»

di Massimo Frontera

Il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, è recentemente tornato sul piano del governo contro il dissesto idrogeologico, che ha già stanziato circa 1,3 miliardi nel complesso e sta avanzando per stralci, dopo aver selezionato le priorità. Per attuare gli interventi servono però progetti di livello definitivo per non vanificare l'impegno finanziario a carico dello Stato. «Per il futuro abbiamo stabilito delle linee guida contro il dissesto per avere interventi omogenei da operare sul territorio - ha detto Galletti intervenendo a Unomattina -. Le risorse non mancano. L'importante è che i presidenti di Regione riescano a portare avanti le progettazioni. Noi finanzieremo solo progetti pronti a partire perché abbiamo bisogno di spendere risorse e non solo impegnarle per non ripetere errori del passato».

«Per gli interventi su dissesto idrogeologico - ha ricordato il titolare dell'Ambiente - abbiamo semplificato molto il sistema e lo abbiamo legalizzato grazie ai controlli dell'autorità anticorruzione. I protocolli d'intesa siglati con i sindacati consentono di tenere aperti più a lungo i cantieri. In questi primi 8 mesi del 2015 abbiamo aperto piu' di 800 cantieri e speso più di un miliardo di fondi stanziati in passato e che non venivano spesi per difficoltà burocratiche. Il piano pluriennale che abbiamo varato prevede interventi nelle zone più a rischio come le grandi città dove attraverso un piano stralcio centinaia di cantieri verranno aperti da qui alla fine dell'anno tra Genova, Milano e Bologna e in altre aree urbane a rischio». «Noi paghiamo due errori- ha detto ancora il ministro - la scarsa manutenzione del territorio e le citta' che hanno costruito male e dove non si poteva. È chiaro che se costruisci nell'alveo dei fiumi non c'e' nessun intervento possibile. Quindi mai piu' condoni edilizi e dobbiamo abbattere le costruzioni edificate nelle aree a piu' a rischio».

Il governo ha recentemente fatto il punto sulle iniziative contro il dissesto idrogeologico. Lo scorso sei agosto, l'esecutivo ha annunciato lo sblocco della prima parte del Piano stralcio dedicato alla messa in sicurezza delle aree metropolitane. Il piano conta 33 opere per 650 milioni di euro (guarda la lista) di risorse statali oltre a 150 milioni di risorse regionali o già esistenti, per un totale di 800 milioni di opere che si punta a mandare in appalto entro fine anno. La sfida è anche quella di trovare altri fondi - servono circa 650 milioni - per ampliare il perimetro degli interventi ad altri progetti, attualmente senza copertura. In totale il piano ammonta a circa 1,3 miliardi, con risorse da individuare con la legge di Stabilità.

Giro di vite in Lombardia con l'«invarianza idraulica» per i nuovi edifici

In tema di dissesto, la regione Lombardia riferisce l'intenzione di accogliere nelle norme regionali sull'urbanistica anche il principio innovativo dell'«invarianza idraulica», cioè - spiega l'assessore regionale all'Urbanistica, Viviana Beccalossi, il concetto «secondo il quale ogni nuova costruzione deve essere realizzata in modo tale da evitare di peggiorare, incrementandolo, il deflusso delle acque di pioggia e degli scarichi urbani. Vengono inoltre precisate le distanze minime e le procedure autorizzative per le costruzioni all'interno delle fasce di rispetto dei fiumi o delle aree a rischio esondazioni, che purtroppo spesso sono protagoniste delle cronache in caso di alluvioni».
Il progetto di legge sulla difesa del suolo e gestione dei corsi d'acqua, ricorda ha ricordato l'assessore Beccalossi, è stato approvato lo scorso 31 luglio e da settembre comincerà la discussione nelle commissioni del consiglio regionale. Il testo contiene una rivisitazione dell'intera normativa regionale in tema di rischio idrogeologico.

Il progetto di legge approvato il 31 luglio dalla giunta regionale della Lombardia di modifica delle norme sul dissesto idrogeologico

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