Urbanistica

Dietro lo stadio della Roma spuntano le torri di Libeskind: investimento da 1,5 miliardi

di Giuseppe Latour

Lo stadio della Roma si avvia alle battute decisive. Lunedì mattina è stato completato e consegnato ufficialmente il dossier finale di 800 pagine, contenente tutti gli elementi del progetto definitivo. Entro sei mesi, per la metà di dicembre, il Comune e la Regione dovranno dare il loro parere, a conclusione della Conferenza di servizi. I lavori saranno, secondo la previsione della società, avviati per la fine del 2015 e completati tra la fine del 2017 e il 2018. L'investimento complessivo sarà di 1,5 miliardi, con 400 milioni impiegati solo per lo stadio. Un pezzo importante delle risorse sarà impegnato per la realizzazione di tre torri disegnate dall'architetto statunitense Daniel Libeskind: saranno il cuore dell'area business.

«Oggi è un giorno storico per la città di Roma», ha spiegato James Pallotta, presidente della Roma. «Siamo fieri del lavoro svolto dal nostro team di esperti internazionali durante gli ultimi tre anni e ringraziamo l'amministrazione locale per la collaborazione dimostrata sin dalla prima presentazione del progetto, nel dicembre 2013 in Campidoglio». La scadenza del 15 giugno rappresenta un passaggio fondamentale. Con la consegna del dossier, infatti, parte ufficialmente la conferenza di servizi: Regione e Comune avranno sei mesi per completare il loro esame, entro dicembre 2015. Circa tre anni fa, a dicembre 2012, il sito di Tor di Valle è stato individuato come l'area prescelta per lo stadio di proprietà della Roma. A fine 2013 il primo concept è stato presentato al sindaco Ignazio Marino, mentre a fine 2014 la giunta capitolina si è espressa favorevolmente sugli elaborati.

Con la presentazione del dossier vengono fuori molti dettagli su quello che accadrà attorno allo stadio. Tutto l'intervento riguarderà un'area di 125 ettari: grossomodo la metà sarà destinata a verde, l'11% alle infrastrutture, il 14% a parcheggi, il 15% a spazi pubblici e il 10% a edifici privati. Le destinazioni del master plan sono tre: intrattenimento, sport e uffici, più o meno un terzo ciascuna. Complessivamente, l'investimento vale 1,5 miliardi di euro: 400 milioni saranno spesi solo per lo stadio. «Saranno tutti soldi privati, non chiederemo un euro al Comune», ha spiegato Pallotta.

Dal lato del progetto, la grande novità ha riguardato l'area direzionale. Daniel Libeskind ha disegnato per la Roma tre torri dall'altezza di duecento metri: saranno utilizzate per gli uffici e saranno collocate ai lati di una piazza, a pochi metri dallo stadio, che avrà una capienza da 60mila posti. Oltre al centro direzionale, un altro pezzo fondamentale sarà il campo di allenamento "New Trigoria", mentre all'intrattenimento e alla ristorazione saranno dedicate le aree commerciali di Roma village e del "Convivium". Per collegare tutte queste opere alla città saranno realizzati 300 milioni di opere di urbanizzazione, che comprendono due ponti, il potenziamento di via Ostiense e lo svincolo di collegamento con la Roma-Fiumicino, oltre a una nuova fermata della metro B. Tutte opere che serviranno a far muovere 6-7 milioni di visitatori all'anno, di cui circa 25 mila al giorno si sposteranno solo per il business park.

In fase di realizzazione delle strutture sarà centrale il ruolo di Eurnova di Luca Parnasi, che spiega: «Le tre torri diventeranno una nuova icona nello skyline della Capitale, arricchendola di riferimenti che rispettando il passato puntano al futuro. L'intero progetto, risultato di una sapiente integrazione tra funzioni sportive, commerciali e direzionali che ne assicurano un uso misto e continuativo, offrirà una altissima qualità di spazi verdi e piazze, con soluzioni architettoniche, ingegneristiche e di sostenibilità di ultima generazione».

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