Urbanistica

Dl Rilancio/2. Confermato il superbonus casa 110% con sconto in fattura

Previste alcune limature ma dovrebbero restare tutte le norme principali

di G.Sa.

Il superbonus del 110% per i lavori di riqualificazione energetica e antisismica resta nel menù della manovra da 55 miliardi con i tre pilastri fondamentali che lo rendono, almeno in potenza, uno strumento di forte rilancio dell'edilizia: l'agevolazione alzata, appunto, al 110%; la possibilità generalizzata di cedere il credito maturato con i lavori a banche o altri intermediari finanziari; lo sconto in fattura che consente alle famiglie e ai condomini di ricevere lo sconto equivalente al credito di imposta direttamente nella fattura emessa dall'impresa che realizza i lavori. Con il risultato che i lavori possono essere realizzati senza neanche un anticipo da parte dei beneficiari. Questo è l'assetto con cui la norma è entrata ieri nel preconsiglio dei ministri, dove però alcuni altri aspetti dovevano essere ridiscussi. Al punto che la norma era fuori sacco rispetto al testo principale portato all'esame dei tecnici.

Nessun cambiamento sostanziale, dicono dall'entourage di Riccardo Fraccaro, il sottosegretario a Palazzo Chigi, che ha messo a punto la norma. Solo oggi capiremo, con il testo che entrerà nel Cdm, quali aspetti siano stati limati o corretti. I tre tipi di intervento che faranno da traino per lo sconto al 110% aprendo la porta all'agevolazione anche agli altri lavori sono l'isolamento termico sull'involucro dell'edificio, la sostituzione delle caldaie a gasolio con impianti a pompe di calore o con caldaie a condensazione e gli interventi di prevenzione antisismica. Tra gli interventi che potranno essere trainati dentro il perimetro dell'agevolazione massima ci sono tutti quelli compresi oggi nell'ecobonus, l'installazione dei pannelli solari e dei relativi accumulatori, il rifacimento delle facciate esterne. Una logica da pacchetto integrato che punta a premiare uno spettro ampio e "pesante" di interventi.

La novità più importante resta la possibilità data a condomìni e famiglie di incassare subito il credito di imposta. La norma che era stata messa in discussione è quella dello sconto in fattura che consente «un contributo di pari ammontare, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e da quest'ultimo recuperato sotto forma di credito di imposta , con facoltà di successiva cessione del credito». Questo meccanismo varrà anche per tutti gli altri crediti di imposta al 50 e al 65 per cento per interventi di ristrutturazioni semplici e per interventi di risparmio energetico minori, come gli infissi. Resta la possibilità per le famiglie di incassare il credito di imposta nei cinque anni successivi all'intervento presentandolo in dichiarazione o in compensazione.

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