Urbanistica

Regolamento edilizio "unico" recepito (senza fretta) in 11 regioni

di Massimo Frontera

Con la Toscana, ultima arrivata con la delibera di giunta approvata nei giorni scorsi, sono 11 le regioni italiane che - tra aprile 2017 e il 24 maggio scorso - si sono dotate di norme per attuare il regolamento edilizio unico oggetto dell'accordo tra Stato, Comuni e Regioni del 20 ottobre del 2016. Regolamento che, però non si può definire unico, sia perché l'altra metà dell'Italia (con tutta la componente di territori a statuto speciale) ancora non si è mossa, sia perché gli enti territoriali hanno ampiamente utilizzato le possibilità di introdurre misure specifiche e di modulare l'applicazione nei comuni.

Toscana (maggio 2018), ok al regolamento ma con "definizioni proprie"
Partiamo dalla Toscana. Nell'ultima riunione, la giunta ha approvato due delibere proposte dall'assessore all'Urbanistica Vincenzo Ceccarelli. La prima riguarda il nuovo regolamento edilizio tipo, che recepisce le definizioni e i parametri urbanistici nazionali ma aggiunge «altre definizioni proprie, che avranno comunque valore su tutto il territorio toscano», precisa una nota della giunta. I Comuni avranno 180 giorni dall'entrata in vigore del nuovo regolamento per recepire le novità nei propri strumenti. La Toscana ha anche avviato l'iter per l'approvazione del nuovo regolamento regionale in materia di unificazione dei parametri urbanistici ed edilizi e la contestuale abrogazione di quello vigente (provvedimento che ora dovrà passare al vaglio del consiglio regionale).

Abruzzo (dicembre 2017)
Con la delibera n.850 del 28 dicembre 2017 approvata dalla giunta regionale, l'Abruzzo ha recepito integralmente le definizioni uniformi dell'accordo nazionale e ha fissato un termine di 180 giorni ai Comuni per adeguarsi. Ha inoltre integrato la parte relativa alla ricognizione delle disposizioni incidenti sugli usi e le trasformazioni del territorio e dell'attività edilizia. Il termine va conteggiato dal 23 febbraio 2018, data di pubblicazione della delibera sul Bur. Dopo l'adozione da parte del Comune, ci sono 60 giorni entro i quali la provincia può fare delle osservazioni, dopo di che il comune può approvare il regolamento. Per i comuni dei territori colpiti dal terremoto, il termine decorre dallo scadere dello stato di emergenza.
IL PROVVEDIMENTO DELLA REGIONE ABRUZZO

Campania (maggio 2017)
Con la delibera n. 287 del 23 maggio 2017 approvata dalla giunta regionale, la Campania ha recepito integralmente l'elenco delle definizioni uniformi. I comuni dovranno adeguarsi entro 180 giorni. Il conteggio parte dal 9 giugno 2017 (data della pubblicazione). La Regione ha inoltre integrato la parte relativa alla ricognizione delle disposizioni incidenti sugli usi e le trasformazioni del territorio e dell'attività edilizia.
IL PROVVEDIMENTO DELLA REGIONE CAMPANIA

Calabria (dicembre 2017)
Con la delibera n. 642 del 21 dicembre 2017 approvata dalla giunta regionale, la Calabria ha recepito integralmente l'elenco delle definizioni uniformi senza alcuna integrazione. I comuni dovranno adeguarsi entro 180 giorni a partire dalla pubblicazione del provvedimento sul Bollettino regionale (pubblicazione avvenuta il 19 febbraio 2018), ma solo se hanno già approvato i rispettivi piani strutturali. Altrimenti il regolamento deve essere recepito in occasione della formazione dei piani.
IL PROVVEDIMENTO DELLA REGIONE CALABRIA

Emilia Romagna (giugno 2017)
Con la delibera n. 922 del 28 giugno 2017 approvata dalla giunta regionale, l'Emilia Romagna ha recepito integralmente l'elenco delle definizioni uniformi. I comuni dovranno adeguarsi entro 180 giorni. Il conteggio parte dal 1 luglio 2018. Essendo già in vigore un regolamento edilizio unico nell'intero territorio regionale, sono state segnalate ai Comuni le sole definizioni nuove da recepire.
IL PROVVEDIMENTO DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA

Lazio (maggio 2017)
Con la delibera n. 243 del 19 maggio 2017 approvata dalla giunta regionale, il Lazio ha recepito integralmente l'elenco delle definizioni uniformi senza alcuna integrazione. Ha inoltre integrato la parte relativa alla ricognizione delle disposizioni incidenti sugli usi e le trasformazioni del territorio e dell'attività edilizia. I comuni dovranno adeguarsi entro 180 giorni a partire dalla pubblicazione del provvedimento sul Bollettino regionale (pubblicazione avvenuta il 30 maggio 2017). Dopo l'adozione, la città metropolitana di Roma o le altre province potranno dire fare osservazioni (non vincolanti) entro 60 giorni, dopo di che i comuni approvano il regolamento. Come per l'Abruzzo, anche per i Comuni del Lazio colpiti dal terremoto è previsto che i termini dell'adeguamento decorreranno dalla fine cessazione dello stato di emergenza. Se il recepimento modifica il dimensionamento dei piani, ciascun comune, «dovrà introdurre nel nuovo regolamento edilizio uno specifico criterio di conversione».
IL PROVVEDIMENTO DELLA REGIONE LAZIO

Liguria (aprile 2017)
Con la delibera n.316 del 14 aprile 2017 approvata dalla giunta regionale, la Liguria ha recepito le definizioni uniformi dell'accordo nazionale, individuando le definizioni uniformi che hanno incidenza sulle previsioni dimensionali dei piani e apportando inoltre delle specifiche tecniche ad alcune definizioni. Ha fissato un termine di 180 giorni ai Comuni per adeguarsi, a partire dalla pubblicazione della delibera (avvenuta il 17 maggio 2018).
Per la parte delle definizioni che hanno incidenza sul dimensionamento dei piani, la regione ha previsto una fase transitoria che tiene conto delle modifiche alla legge urbanistica del 2008 introdotte dalla legge n.15/2017 entrata in vigore il 30 giugno 2017.
PROVVEDIMENTO DELLA REGIONE LIGURIA

Marche (maggio 2018)
Con la legge 3 maggio 2018 n.8 approvata dall'assemblea legislativa delle Marche, la regione ha recepito lo schema unico e ha individuato, come la Liguria, tutte le definizioni che hanno incidenza sulle previsioni dimensionali dei piani, spiegando ai comuni come devono applicare la norma. Ha dato comuni 180 giorni per adeguarsi, che si conteggiano a partire dal 11 maggio, data di entrata in vigore della legge. Con una ampia deroga, però. La regione - che è stata anche la più danneggiata dal terremoto del 2016-2017 - ha infatti previsto per i comuni colpiti un periodo di cinque anni per recepire le regole.
LA LEGGE DELLA REGIONE MARCHE

Puglia (aprile 2017)
Con la delibera n.554 dell'11 aprile 2017 e altri provvedimenti approvati dalla giunta regionale, la Puglia ha recepito il regolamento edilizio tipo e fornito diverse indicazioni. In particolare con la delibera 4 maggio 2017 n. 648 (oltre che con la legge n.11/2017) è stata fornita l'indicazione di dettaglio sulla definizione uniforme di superficie accessoria. Con la successiva delibera 21 dicembre 2017, n. 2250 , la regione ha specificato le definizioni uniformi (indicando quelle con rilevanza urbanistica) intervenendo, tra le altre cose, sulla definizione di superficie accessoria. La regione ha poi escluso l'edilizia residenziale pubblica dal campo d'azione del regolamento.
IL PROVVEDIMENTO DELLA REGIONE PUGLIA n.554/2017

Piemonte (novembre 2017)
Con la delibera n.247 del 28 novembre 2017 approvata dal consiglio regionale, il Piemonte ha integrato con le proprie norme le disposizioni di riferimento per il regolamento edilizio e ha modificato alcune definizioni. Ha inoltre fissato un termine di 180 giorni ai Comuni per adeguarsi. Il termine va conteggiato a partire dalla pubblicazione del provvedimento sul Bur, avvenuta il 4 gennaio 2018.
IL PROVVEDIMENTO DELLA REGIONE PIEMONTE

Veneto (novembre 2017)
Con la delibera n.1896 del 22 novembre 2017 approvata dalla giunta regionale, il Veneto ha recepito lo schema di regolamento unico, ha aggiunto alcune norme disposizioni regionali alla lista di norme sovraordinate che incidono sulla gestione del territorio, e infine, ha dato ai comuni 180 giorni per adeguarsi. Il termine scatta dal 22 novembre 2017, cioè dalla data della delibera (pubblicata sul Bur del 1 dicembre 2017). In caso di incompatibilità con le norme vigenti, i comuni si adeguano in occasione dell'adeguamento urbanistico previsto dalla legge regionale n.14/2017 sul consumo del suolo.
IL PROVVEDIMENTO DELLA REGIONE VENETO

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