Urbanistica

Facility management, il mercato pubblico torna a correre: nel 2017 gare per cinque miliardi: +67% sull'anno prima

di Massimo Frontera

Nel 2017 il mercato pubblico delle manutenzioni immobiliari ha superato i cinque miliardi di euro di valori a base d'asta, pari al 67% in più rispetto ai 3 miliardi del 2016. È questo il principale numero che si legge nello studio dedicato sul "mercato pubblico degli edifici 2017" nell'ambito dell'Osservatorio nazionale sul Facility Management a cura del Cresme.
L'importo, più precisamente, è dovuto per la maggior parte (3,9 miliardi) ai bandi di manutenzione immobiliare in senso stretto, e per il resto ai servizi di gestione degli impianti sportivi (735 milioni) e ai servizi di gestione integrata degli impianti sportivi e delle residenze sanitarie (405 milioni). Lo studio è stato illustrato ieri a Roma, nella sede dell'Abi, nel corso di una giornata dedicata al "Facility Management in Italia: innovazioni e nuove frontiere del mercato pubblico e privato". L'iniziativa è stata promossa da Ossif (Abi), Cresme e Terotec.

La novità, come ha sottolineato il direttore del Cresme Lorenzo Bellicini, non sta solo nella fortissima crescita di valore, ma anche nella forte concentrazione della domanda. Infatti, mentre nel 2016 sono state pubblicate 2.937 gare con un valore complessivo a base d'asta di 3 miliardi e 42 milioni. Nel 2017 il valore complessivo a base d'asta di oltre cinque miliardi (5.081 milioni) si è avuto con un numero di gare quasi uguale a quello dell'anno prima: 3.002. «Un ruolo importante nella crescita del valore lo hanno avuto i soggetti aggregatori», ha sottolineato Bellicini. Il valore delle manutenzioni registrato nel 2017 è il terzo valore più alto degli ultimi dieci anni, dopo gli 8,4 miliardi del 2014 e i 6,7 miliardi del 2015. L'andamento delle manutenzioni si inquadrano nel più generale andamento positivo del mercato delle costruzioni, che il Cresme prevede abbia ormai imboccato la strada della ripresa. «Nel 2018 - pronostica Bellicini - tutti i comparti che compongono il mercato delle costruzioni torneranno in positivo, anche quello della nuova edilizia residenziale; e anche quello della nuova edilizia non residenziale. Ci sono poi molte risorse pubbliche che non sono state spese nel corso del 2015 e del 2016 e che andranno spese». «Nel 2018 e nel 2019 - assicura il direttore del Cresme - la ripresa si rafforzerà».

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