Urbanistica

Silvia Rovere (Assoimmobiliare): dai Pir risorse al real estate ma serve trasparenza

di Paola Dezza

È una agenda fitta di temi per il rilancio del settore immobiliare quella che Silvia Rovere, presidente da giugno dell'associazione di riferimento del settore, Assoimmobiliare, sta seguendo punto per punto. Dall'introduzione dei Pir (Piani individuali risparmio) per il real estate, che ne era stato escluso e ora è riconsiderato nel Ddl bilancio, al riavvio dello sviluppo, soprattutto nel residenziale, il team di Assoimmobiliare punta a dare risposte al settore. È il tema dei Pir sotto i riflettori negli ultimi giorni. Se dovesse passare la novità, l'immobiliare potrebbe beneficiare di una iniezione di risorse. «Questa innovazione aggiunge liquidità e dinamismo al settore quotato - dice Rovere al Sole24 Ore -, trasferendo risparmio privato allo sviluppo economico del Paese. Potrebbero arrivare così soggetti nuovi, stranieri o del settore pubblico».

Ma bisogna offrire un mercato trasparente, e le ultime quotazioni di Siiq e alcune operazioni in conflitto di interesse non danno una bella immagine all'estero. «Credo molto nel mercato - dice -, ci sono soggetti professionali che gestiscono i Pir e che faranno le scelte nell'interesse dei risparmiatori». Il riavvio del settore passa anche per molti altri temi. «La ripartenza delle costruzioni è fondamentale per la domanda interna - dice Rovere -, e può produrre una crescita capillare nel Paese. Un tema che passa per la riqualificazione delle periferie e per il recupero degli edifici esistenti, senza consumo di suolo». Il residenziale sta diventando anche una asset class di investimento alla quale guardano con interesse investitori esteri - oggi presenti in un'ottica di lungo periodo nel nostro mercato -, abituati a gestire in altri Paesi interi portafogli di case messe a reddito.

«Per il residenziale - dice ancora Rovere -, bisogna arrivare a una maggiore tutela della proprietà. Un tema su cui lavorare per fare in modo che il costo sociale della morosità incolpevole non sia a carico del proprietario, un concetto non sdoganato in Italia, ma del Comune o dello Stato. Vogliamo lavorare perché la norma sia più in linea con i parametri di altri Paesi europei, in cui lo Stato sociale è ad alti livelli». Al mercato serve dunque un quadro normativo più chiaro, che comprenda anche una serie di incentivi fiscali. «Vorremmo che la cedolare secca venisse estesa al soggetto istituzionale, anche per altre asset class come, ad esempio, quella uffici dei piccoli negozi. In questo modo l'emersione del nero renderebbe più trasparente il mercato e potrebbe ridare vivacità a segmenti in crisi» dice Rovere.Altra priorità sono gli Npl.

«Un'opportunità di business, per la mole di asset da valorizzare - commenta -, che toglie una zavorra dai bilanci delle banche. In questo modo potrebbe ripartire il finanziamento al settore». Gli ultimi provvedimenti a cui Assoimmobiliare punta sono la proroga e il rifinanziamento delle Gags, la proroga delle agevolazioni fiscali per gli acquisti in asta e, nel segmento servizi, la correzione della norma che regola il lavoro degli esperti indipendenti, «imbrigliati da una serie di paletti restrittivi, tanto che chi oggi valuta un fondo non può lavorare con quel cliente nel resto del mondo» conclude.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©