Urbanistica

Amundi Re Italia Sgr investe 500 milioni nei settori immobiliari «core»

È una ricerca costante di immobili di valore quella che Amundi real estate Italia Sgr mette a segno sul territorio nazionale. La Sgr ha così accumulato un portafoglio del valore di circa 500 milioni di euro, di cui 300 milioni di euro di immobili comprati dalla fine dello scorso dicembre.

Tra le varie operazioni l’acquisto per 126 milioni di euro la primavera scorsa del complesso immobiliare “I Tolentini”, composto da cinque immobili attigui di proprietà di Bnl e situati nel centro di Roma, tra via di San Basilio, via San Nicola da Tolentino, via del Basilico e la Salita di San Nicola da Tolentino, a pochi minuti da piazza di Spagna e dal Quirinale. Con questa operazione Nexus 1, il fondo immobiliare dedicato a investitori professionali lanciato nel primo trimestre 2014, ha perfezionato il suo decimo investimento. Successivamente, il 31 ottobre, è stato acquistato un immobile a Genova in via XX settembre per un controvalore di circa 16,5 milioni di euro.

A livello europeo nel corso del primo semestre del 2017, la capogruppo Amundi real estate ha realizzato, per conto dei fondi immobiliari e dei mandati in essere, 1,138 miliardi di euro di acquisizioni, di cui il 65% effettuato in Francia e il 35% a livello internazionale (il 33% in Germania e il 2% in Repubblica Ceca), puntando su immobili commerciali, di cui il 98% nel segmento uffici e il 2% invece in punti vendita.

«La filosofia di investimento che guida la creazione del nostro portafoglio è di natura core – dice Giovanni di Corato, ad di Amundi real estate Italia Sgr –. Il portafoglio è investito a Milano e Roma, e al momento siamo più presenti a Roma rispetto alla media. Il rendimento lordo medio del fondo è prossimo al 5,7 % con un tasso di sfitto al 3,6% ». La Sgr non è interessata a settori come hotel e logistica, sui quali sembrano puntare tutti oggi nel real estate. «La nostra filosofia è molto conservativa – continua – e in questa ottica non ci interessa neanche il comparto della Gdo». La società sta comunque cercando altre operazioni da chiudere nei prossimi mesi.

«Possiamo dire che c’è un potenziale di investimento ancora di 40 milioni entro la fine dell’anno – spiega di Corato –. Anche l’anno prossimo saremo presenti sul mercato in maniera attiva». Alla domanda se in Italia manca il prodotto, di Corato risponde che «si fa fatica a trovare gli immobili adatti a un investimento. Sul mercato italiano gli anni della crisi hanno creato una dicotomia tra gli investimenti core e non core, con un differenziale di prezzi e di rendimenti che si sta riassorbendo solo adesso. Sono abbastanza ottimista, sebbene la ripresa avvenga con lentezza, ma siamo su una rotta più serena nel medio termine».

Intanto negli ultimi giorni Amundi Real Estate, Crédit Agricole Assurances e Primonial hanno acquisito a Parigi il complesso di uffici Coeur Défense da Lone Star per una cifra pari a 1,8 miliardi di euro.

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