Urbanistica

Manovra/2. Dal Bonus Verde stimati 600 milioni di euro in più di spesa per i giardini

di Giuseppe Latour

Il nuovo bonus per il verde urbano del 36% stimolerà 600 milioni di euro di investimenti nei prossimi anni. E, solo nel corso del 2018, porterà un incremento di gettito pari a 40,9 milioni di euro. E' questo, secondo le stime del Governo, l'impatto che potrà avere lo sconto fiscale, inserito nella legge di Bilancio 2018, dedicato a giardini, terrazzi e balconi. Gli interventi riguarderanno soprattutto ville, villini e palazzi di pregio ma anche normali condomini. Allargando il perimetro delle detrazioni fiscali a una tipologia di investimenti finora completamente inesplorata.

Partiamo dalle novità di merito. Dal primo gennaio del 2018, secondo quanto prevede la riforma allo studio in queste ore, sarà detraibile una cifra pari al 36% delle spese documentate relative al verde, fino a un massimo di 5mila euro per ogni unità immobiliare. Le detrazioni attualmente esistenti (50% e 65%) coprono, infatti, solo gli interventi sugli edifici ma non il verde urbano. Il nuovo sconto, allora, sarà dedicato alla sistemazione a verde «di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni».

Quindi, soprattutto terrazzi, balconi, giardini condominiali. Ma anche giardini pensili e coperture, messa a dimora di piante e arbusti. La detrazione spetterà non solo per le singole unità ma anche per le spese condominiali: anche in questo caso si applica il tetto massimo di 5mila euro, moltiplicato per ogni appartamento.

Tra le spese che sarà possibile recuperare tramite la detrazione non ci sono solo i lavori, ma anche la progettazione e la manutenzione connesse all'esecuzione degli interventi. I pagamenti, come avviene già oggi, dovranno passare da bonifici speciali ed essere così totalmente tracciabili, mentre gli sconti fiscali saranno ripartiti in dieci quote annuali.

Secondo le stime del Governo, questa misura agisce su un bacino potenziale di 1,2 miliardi di euro. Sono soprattutto investimenti in ville, villini e palazzi di pregio ma anche normali condomini. Di questa cifra, circa la metà (600 milioni) sono investimenti aggiuntivi. L'altra metà riguarda spese che sarebbero state comunque realizzate, anche in assenza di uno sconto fiscale specifico.

Più in dettaglio, l'ipotesi dei tecnici del Governo è che gli investimenti in verde urbano riguardino il 15% delle ville e dei villini e il 5% dei condomini. Sarà, allora, soprattutto la prima tipologia di edifici a muovere l'economia. Anche perché i condomini investiranno mediamente di meno: circa 2.500 euro. Considerando il livello di detrazione al 36% e il totale degli investimenti a 1,2 miliardi di euro, l'onere per le casse dello Stato dovrebbe essere di 43,2 milioni di euro ogni dodici mesi, spalmati sui dieci anni di vita del bonus. La spesa indotta per il solo 2018 sarà di 150 milioni di euro, con un incremento di gettito di 40,9 milioni solo per il prossimo anno.

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