Urbanistica

Bonus edilizi/2. In arrivo l'estensione ai grandi capannoni e la diagnosi sismica autonoma

di Giuseppe Latour

Il tetto di spesa per il sismabonus dei capannoni cambierà pelle. Non sarà, cioè, più pari al limite unico dei 96mila euro ma dipenderà dalla dimensione del fabbricato produttivo.
È questa la novità più importante che il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio ha annunciato ieri nel corso del convegno organizzato dall'Ance, per approfondire i temi legati agli sconti fiscali (si veda il nostro servizio che anticipava la novità).

E non è la sola: «Riprenderemo il tema della diagnosi degli edifici pubblici. Una ricognizione era stata affidata qualche anno fa alla Protezione civile ma si è fermata. Bisogna ripartire». Mentre, sempre sulla diagnosi - ha detto Delrio - bisogna «arrivare alla detraibilità totale, perché c'è evidentemente un interesse pubblico che siano effettuate le verifiche». Oggi infatti è detraibile la diagnosi sismica solo se abbinata anche all'intervento di migliotamento sismico, mentre se affido solo l'analisi statica a un ingegnere me la devo pagare tutta.

Sulle correzioni da attivare molti punti importanti sono stati sollevati dal presidente dell'Ance, Giuliano Campana che ha presentato al Governo un pacchetto di possibili emendamenti, da inserire nella manovra: «Chiediamo innanzitutto la proroga fino al 2020 della detrazione commisurata al 50% dell'Iva dovuta sull'acquisto di abitazioni in classe energetica A o B». Lo sconto, importantissimo per le imprese, è infatti in scadenza alla fine del 2017. Un suo rinnovo è molto probabile. Così come è probabile che arrivi il consueto allungamento dei tempi per l'attuale assetto del 50 e del 65%: difficile che si torni al vecchio 36%. I costruttori, per la verità, chiedono anche una messa a regime degli sconti, più complicata da attuare.

Sul fronte del sismabonus, invece, bisognerebbe allargare la detrazione del 75-85% sul prezzo di vendita per case antisismiche in zona 1: dalla zona 1 andrebbe estesa anche alle zone 2 e 3. L'allargamento a zone a medio rischio avrebbe il pregio di rendere la misura molto più diffusa su scala nazionale. C'è, però, una controindicazione evidente: il coinvolgimento di grandi bacini di investimento come Roma alzerebbe di parecchio le coperture necessarie.

Ancora, c'è la questione dei capannoni. Come è noto, il tetto per gli investimenti sugli edifici industriali è, al momento, identico a quello degli immobili residenziali: 96mila euro. Troppo poco per consentire la messa in sicurezza di fabbricati di grandi dimensioni. L'idea, allora, è di agganciare il limite ai metri quadri dell'edificio. Un punto sul quale Delrio si è detto favorevole: «I 96mila euro sono sicuramente insufficienti», ha detto il ministro. E una misura simile potrebbe arrivare anche per gli immobili residenziali di grandi dimensioni «commisurando la premialità alla superficie e ammettendo anche la possibilità di cumulo tra sismabonus ed ecobonus», ha chiesto Campana.

Qualche intervento, poi, sarà necessario sul tema della cessione dei crediti. Lo ha detto Delrio ma lo ha confermato anche il viceministro dell'Economia, Enrico Morando: perché le norme sui crediti di imposta siano efficaci è necessario un lavoro di limatura. Per Campana «occorre riconoscere la possibilità di utilizzo della cessione del credito anche per gli interventi su singole unità immobiliari e per edifici diversi da quelli condominiali, compresi quelli a destinazione produttiva». Un aiuto, in questa direzione, potrebbe arrivare dalle piattaforme per la cessione. Diverse sono già allo studio: Ance sta lanciando, proprio in questi giorni, un nuovo sistema preparato insieme a Deloitte.

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