Urbanistica

Flop del piano nazionale di edilizia abitativa: oltre 10mila gli alloggi ancora da realizzare

di Giuseppe Latour

Oltre diecimilia alloggi ancora da realizzare. Sono numeri che fotografano un flop quelli appena resi noti dal ministero delle Infrastrutture, in risposta a un'interrogazione parlamentare del Movimento cinque stelle. Continua, insomma, ad affondare il piano nazionale di edilizia abitativa, concepito nel 2008 all'insegna di una partnership tra Stato, Regioni, Comuni, Iacp e il coinvolgimento di operatori privati. A partire dall'assenza di dati aggiornati: nel caso di due Regioni non è ancora noto al Governo lo stato di avanzamento degli interventi alla fine del 2016.

Il piano nazionale di edilizia abitativa è stato concepito nel 2008 con il decreto legge 112 ed è stato poi effettivamente approvato solo l'anno successivo con il Dpcm 16 luglio 2009. Si componeva di varie linee di intervento. Tra queste, quella più nota prevedeva l'avvio di un sistema di fondi immobiliari per attuare programmi di edilizia abitativa. Questa linea di intervento ha visto la costituzione del maxifondo immobiliare (Fia Investimenti per l'abitare) dedicato al social housing da parte di Cassa depositi e prestiti. C'erano poi un piano di recupero di alloggi degradati e inagibili di proprietà di Comuni e Iacp e un pacchetto di accordi di programma con le Regioni.

Per la precisione, secondo quanto riepiloga l'interrogazione parlamentare firmata da Federica Daga del Movimento 5 Stelle, le aree di intervento del piano da circa 800 milioni di euro sono tre: interventi di edilizia residenziale pubblica (200 milioni di euro); accordi di programma con le Regioni (377,8 milioni di euro, +112,2 milioni di euro); sistema integrato dei fondi immobiliari (150 milioni di euro). Ad oggi i dati del monitoraggio del piano nazionale di edilizia abitativa, pur essendo ormai arrivati a metà del 2017, sono fermi al 31 dicembre del 2014. Da qui nasce l'esigenza di avere qualche ulteriore aggiornamento per capire il destino del piano.

La risposta del ministero delle Infrastrutture certifica l'esistenza di molti problemi. Spiegano, infatti, dal Mit che "ad oggi è in corso di completamento l'acquisizione dei dati di monitoraggio regionale aggiornati al 31 dicembre 2016" ma che per adesso mancano ancora i dati di due Regioni. C'è, allora, solo la possibilità di conoscere la situazione aggiornata al 31 dicembre 2015 nelle i nelle tre aree di intervento del Piano nazionale di social housing.

Per la prima area di intervento, il programma risulta pressoché ultimato "in quanto alla data del 31 dicembre 2015 sono stati realizzati 5012 alloggi sul totale di 5171". Questa, però, resta l'unica sezione nella quale le cose sono andare bene. Per la seconda area di intervento, infatti, alla data del 31 dicembre 2015 sono stati resi disponibili a livello nazionale "6.841 alloggi sui 10.176 risultanti dal monitoraggio, a fronte dei 16.736 alloggi previsti negli Accordi originari mentre, per i successivi atti aggiuntivi sottoscritti in dodici regioni a partire dal 2013, alla stessa data su 1.284 unità abitative risultanti dal monitoraggio ne risultano ultimate 68 e 360 sono in corso di realizzazione". Mancano all'appello, insomma, oltre 10mila alloggi. Per la terza area, infine, al 31 dicembre 2015 gli alloggi programmati mediante le operazioni finanziate dal fondo Fia tra housing sociale sociale ed edilizia libera ammontano a 8.783 di cui 2.882 assegnati.

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