Urbanistica

Il nodo delle zone sismiche per il sismabonus: gli ingegneri di Milano provano a sciogliere i dubbi

di G.La.

Cosa avviene alle aree che, con l'ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 2003, erano collocate in zona sismica 4 ma che, successivamente, sono passate in zona 3. Il quesito è molto rilevante, perché il nuovo sismabonus sarà applicabile solo dalla zona 3 in poi. E perché, nel corso degli ultimi anni, sono molti i Comuni italiani che nel 2003 erano stati classificati come poco rischiosi ma che, con il tempo, hanno ottenuto rimodulazioni più favorevoli. Il problema, però, è che il sismabonus fa riferimento proprio all'Opcm del 2003, senza considerare gli aggiornamenti successivi. La commissione strutture dell'ordine ingegneri di Milano, allora, ha affrontato la questione.

Come detto, in base alla legge, per le detrazioni fiscali relative al sismabonus si fa riferimento alle zone 1, 2 e 3 inserite nell'Opcm n. 3274/2003. Ancora, nella guida fiscale dell'Agenzia delle entrate si dice che «per l'individuazione delle zone sismiche bisogna sempre fare riferimento all'ordinanza 3274». Resta poco chiaro, allora, se professionisti e imprese dovranno riferirsi semplicemente ai criteri di individuazione dell'Opcm nell'assegnare le zone o proprio alle zone stabilite dall'Opcm. La questione è rilevante per Milano, che nel 2016 è passata alla zona 3, mentre nella classificazione originale ricadeva in zona 4. La diversa interpretazione, in altre parole, influisce sulla possibilità di sfruttare lo sconto fiscale.

La commissione strutture dell'ordine di Milano ha elaborato una risposta, considerando che un'interpretazione ufficiale potrebbe arrivare solo dal Servizio tecnico centrale del ministero delle Infrastrutture, con tempi di risposta imprevedibili e comunque molto lunghi. Gli ingegneri milanesi invieranno un quesito ufficiale entro la fine del mese. Nel frattempo, però, arrivano indicazioni su come è possibile procedere.

L'ordinanza 3274 stabiliva i criteri generali di zonazione. E, al punto 3 dell'allegato 1, forniva le prime istruzioni per l'applicazione della zonazione, spiegando che questa «poteva essere assunta uguale a quella del gruppo di lavoro del 1997». La questione centrale, però, è che le zone sismiche di prima applicazione venivano elencate in un allegato all'Ordinanza: ad esempio Mantova era classificata in zona 4 e Brescia in zona 3. La zonazione, però, veniva lasciata come appannaggio delle Regioni che, in base all'ordinanza, avevano la possibilità di intervenire in un momento successivo, sulla base dei principi indicati dall'Opcm.

«Quindi – concludono dall'ordine di Milano - la zonazione da considerare è quella che viene definita dalle Regioni, non quella di prima applicazione dell'ordinanza». Questo vale anche nei casi come quello della Lombardia, che si è dotata solo con un certo ritardo di una classificazione amministrativa in linea con i criteri dell'ordinanza. Anche qui, allora, sarà possibile usufruire dei bonus per gli interventi di messa in sicurezza antisismica.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©